mercoledì 2 luglio 2014

Ora che!

Maurii-Ora Che ft. Saimon, Melany Foti [Sc Record…: http://youtu.be/I-xkDiZeuRo

sabato 24 maggio 2014

"Alta società", ultimo film di una principessa

Grace Kelly è di quelle attrice donne che staresti ore ed ore ad ammirare, donna o uomo che tu sia. Soprattutto se recita in Altà società con Frank Sinatra e Bing Crosby e indossa abiti tanto meravigliosi da farti desiderare ardentemente di rinascere in un'epoca diversa.Una brava attrice, una bella donna dai lineamenti praticamente perfetti, una principessa nata; ma una recitazione che in certi punti mi ha lasciata perplessa. Sarà il linguaggio di recitazione degli anni '50 che col tempo si è andato diversificando?

I pezzi musicali non me li aspettavo, non sapevo fosse una specie di musical, ma sono davvero pochi per definirlo tale. Geniali i pezzi di Louis Armstrong! E' un genere classico di commedia americana di quel periodo, divertente da vedere per intrattenersi una sera. Sempre che l'invidia verso la sua protagonista non ci divori prima di finirlo!

VOTO: 6

"Yves Saint Laurent" il film (tanta roba per gli occhi)

Di recente ho visto Yves Saint Laurent, il film che racconta la storia difficile di un ragazzino innocente ma con un talento fuori dal comune che diventa capo di una famosa maison di moda di Parigi negli anni '50. E' proprio il papà della firma famosa che non tutti possiamo permetterci, un personaggio molto interessante e che mi fa venir voglia di vedere tanta roba biografica!

Il film è molto scorrevole, sembra di leggere un libro ben scritto, è raccontato in maniera lineare, fine all'idea che vuole dare di un artista che deve fare i conti con il suo talento. Oh, si, penso che faccia soffrire tanto il talento. Gli attori sono anch'essi talentuosi, soprattutto il giovane attore che interpreta lo stilista. Ho trovato piacevoli le immagini, le scenografie. Parigi rende tutto bello, come anche i vestiti dell'epoca. I costumi meritano un Oscar!

Consiglio davvero di vederlo, passerete quasi due ore spensierate e rilassanti, non è un film che richiede tanta partecipazione, cari voyeuristi... basta guardare e ammirare.

VOTO: 6

"The dreamers" di Bertolucci (capolavoro indiscusso)

Non so se è possibile distinguere la persona di un artista dal suo operato professionale, credo di no, soprattutto se questo fa cinema d'autore. Ad esempio, non nutro forte simpatia nei riguardi di Bernardo Bertolucci, ma riconosco che ha realizzato lodevoli capolavori, kolossal, cult.
Di recente ho visto The dreamers, film francese con giovani attori magnifici, tra i quali spicca Eva Green. Non sapevo fosse francese, e non sapevo nemmeno che fosse la protagonista quasi indiscussa di un capolavoro come questo. 

La vicenda è tutt'altro che semplice, racconta uno strano rapporto tra due fratelli gemelli e un loro amico rapito dall'avvolgente amore fraterno (?) di questi due adolescenti che con lui condividono la passione per il cinema. E in questo film c'è molto cinema, ci sono citazioni visive ovunque, dalle imitazioni agli elementi che rimandano a film famosi, da brevi spezzoni di pellicole qua e là a citazioni tratte dall'arte figurativa. Non c'è niente di questo film che non mi sia piaciuto, è indiscutibile il suo valore. E' talmente bello che non so cosa dire a riguardo! 

Molta pena per i gemelli, per il legame che li lega e li fa apparire tanto forti ma in realtà nasconde una debolezza individuale che fa respirare desiderio di morte nella ragazza. C'è una sonora malinconia negli occhi di ognuno di loro, sembra di potergli leggere dentro. E cosa dire della reazione dei genitori dopo la scoperta? Mi sono sembrati così timidi, come se fossero dispiaciuti di essere li, come se fossero stati loro ad essere scoperti sul luogo dei misfatti.

Ma purtroppo non digerisco l'attore che interpreta l'amico, il biondino americano che mi ha terrorizzata in Funny games del mio maestro M. Haneke. Altro da dire? No, niente. Forse così deve essere quando si parla di film riusciti.

VOTO: 9

"La 25° ora" di Spike Lee (e non amo Norton)

Che Spike Lee fosse degno di nota e di manuali di cinema, l'avevo già sentito dire. Poi ho visto La 25° ora e ho pensato che non fosse una voce di corridoio.
Potrebbe benissimo riassumersi così: Un uomo ha passato la sua vita dalla parte del male, poi si pente ma è troppo tardi. Il carcere lo aspetta e lui ha terribilmente paura. Ecco come far crollare un uomo. Detta così, la trovo molto banale. E in effetti la storia in sè non mi entusiasma più di tanto. Provo una specie di repulsione/antipatia nei confronti di questo personaggio, ancora di più perchè è interpretato da Edward Norton che non amo particolarmente. Molto bravi invece Rosario Dawson e il defunto P. Seymour Hoffman!

Carine le situazioni, alcune sequenze come quella che rimanda a Taxi driver, di Norton che parla allo specchio mandando tutti a quel paese in un momento di terrore profondo per quello che lo aspetta e che non conosce. E sta solo immaginando, lo sta pensando. Questo si che è originale! Ma ancora di più lo è il pezzo finale, l'ora in più, la 25° ora che il personaggio vive magicamente sotto la guida del padre, l'ora del riscatto. Non sappiamo se poi la vivrà, ma non l'abbiamo vissuta e ci è piaciuta!

VOTO: 6

"Le vent d'est" di Godard (fare cinema sporcandosi le mani...e la faccia!)

Non mi piacciono i film commerciali, ma anche io li ho guardati. Li guardo ancora, e mi fanno sembrare il cinema così difficile. Perchè guardando certi film commerciali ti rendi conto di quanto sia complicato non cadere nella trappola di imitarli, nella trappola di fare del cinema facile, fruibile a tutti. E io mi ritengo un fruitore esigente, lo sono diventata. Lo diventi dopo che hai visto tutto il cinema che ho visto io. E quanto ancora me ne manca, e quanto ancora ne vorrei vedere; mille al giorno! Si può farlo senza alienarsi? Oh, no. Temo che la mia fragile psiche ne risentirebbe.

Pochi giorni fa ho visto un film di Jean-Luc Godard, Le vent d'est, un film che tutto è tranne che commerciale, facilmente fruibile. Diciamo che non ti imbatti per caso in un film di questo tipo. Un film rivoluzionario perchè racconta la ribellione alle convenzioni, la voglia di riscatto e di cambiamento tra i giovani in società che non gli lasciano lo spazio per esprimersi. La Nouvelle Vogue nella sua forma più cristallina. Un film rivoluzionario quindi anche nei modi, una maniera di utilizzare lo strumento cinematografico come arma sociale. Sembrerebbe un documentario, ma ci troviamo ancora nella finzione.

Sguardi in macchina e voce off mi immergono nel mondo della tecnica dell'interpellazione che tanto ho cara. E troviamo il volto di Gian Maria Volontè, stupendo interprete che non manca mai di affascinare lo spettatore. Anche se non ho amato particolarmente questo film, mi è piaciuta tremendamente la voglia di sporcarsi le mani che ne emerge. Non è un caso che vediamo alcuni dei protagonisti pitturarsi il volto con colori accesi, come segno del voler agire, del voler fare. E questo è molto bello nel cinema, il cinema richiede molta azione, non si può stare fermi, solo lo spettatore sta fermo. E neanche questo è vero, perchè sta fermo solo corporalmente. Ma la sua anima nel frattempo dove va?

VOTO: 4

sabato 10 maggio 2014

"Le conseguenze dell'amore" (o della solitudine)

Quando stai per vedere un film dal titolo Le conseguenze dell'amore pensi di aver davanti una commedia romanticissima. Poi ti ricordi che il regista è Sorrentino e pensi "ci deve essere dell'altro, ci deve essere sicuramente una spiegazione."

Ieri finalmente l'ho visto, è tra i film più famosi del regista napoletano e ne avevo sentito parlare abbastanza bene. Vedo pochi film italiani, forse sono vittima di quella cosa chiamata "essere prevenuti".

La giovane ragazza del bar è Olivia Magnani, ovvero la nipote della grande Anna, il fratello del protagonista è Adriano Giannini, figlio del leggendario Gaincarlo. Sorrentino e Servillo fanno qualcosa di eccellente, al loro solito. La storia funziona molto bene, dalla trama alla narrazione filmica nei suoi aspetti più estetici; fenomenali molte inquadrature, originali e in perfetta armonia con la musica che sembra ispirare e guidare ogni lavoro del regista. È sicuramente uno dei film più organici che abbia visto, è un piacere per la vista e l'udito, molto scorrevole anche se nella prima parte non accade nulla di nuovo. Riesce comunque a non annoiare, per più di 50 minuti ci lascia col dubbio e la curiosità sul mestiere del protagonista, davvero geniale!

Proprio oggi Sorrentino inizia le riprese del nuovo film La giovinezza con un cast d'eccezione, ci auguriamo il meglio per lui...e per l'Italia!

VOTO: 8