sabato 1 marzo 2014

Ecco perché vincerà "La grande bellezza" dell'Italia

Manca ormai davvero poco e l'Italia tornerà ad assaporare la gloria passata. Certezza presuntuosa? Può essere, ma sinceramente non vedo perché non crederci.
I candidati all'Oscar per il miglior film straniero di quest'anno riguardano paesi diversissimi tra loro. Vediamo in lizza, oltre alla nostra giovine ma esperta Italia, la Danimarca, la Cambogia, il Belgio e la Palestina. Lungi da me voler offendere, ebbene sì, anche questi paesi fanno cinema e forse anche buon cinema. Ma sarò sincera, non ho visto tutti i film in concorso eccetto "La grande bellezza", ormai tappa obbligatoria del cinema italiano, e "Il sospetto" del regista danese Vintemberg che tratta in maniera interessante un tema purtroppo molto in uso ultimamente, quello degli abusi sui bambini, considerando che una mela buona tante volte finisce tra tante mele marce.

Comunque, e non lo dico con poco orgoglio ma con inqualificabile soddisfazione, da italiana porta bandiera, il "nostro film" è l'unico che merita davvero di vincere. Indipendentemente da quanto piaccia o meno leggere "nostro film" - so che si usa nello sport quando ci si prende meriti di altri e so che non vinco niente personalmente - le carte in regola ci sono e il gioco, per chi crede nella giustizia terrena e divina, forse non è poi tanto pulito, se parliamo di meriti.
Mi riferisco ai film che sono stati tirati fuori dalla corsa, ognuno per motivo diverso e questo potrebbe non interessarci se non fosse che tra questi c'è "La vita di Adele".
Sfortunato no, da Cannes registra un successo dopo l'altro. Adesso basta, lo dico a te, Francia! Fermati o la questione potrebbe diventare di rilievo internazional politico! Tocca a noi, perché possiamo!

Leggiucchiando qua e là, sono stata con piacere informata del successo di critica e di pubblico ricevuto dal film di Sorrentino negli USA. Se un film fa il botto lì è un capolavoro, no? Be' non saprei, ma i giornali hanno usato parole come "rappresenta bene la situazione italiana del momento", e non me la sento di dissentire. Usiamo il nostro negativo per farne un marchio distintivo, perchè no? Non facciamo del male a nessuno...se non a noi. Anche il pubblico ha apprezzato, gli incassi parlano.

Ma ho un dubbio: perché la critica italiana ha remato contro "La grande bellezza"? Davvero, nessuno è profeta in patria, amen. Vogliamo consolarci ricorrendo ai grandi nomi, fan dichiarati del film del napoletano del momento? Sono davvero troppi e sono più o meno i protagonisti della sessione awards del 2014. Un nome nostrano lo voglio fare. Martin, concedimi il nostrano, sei più italiano di molti! Ti ricordi quando tuo padre ti portava sulle spalle per raggiungere il cinema nelle strade di Little Italy? Io si! Allora diciamocelo pure che Martin Scorsese ha sprecato parole di apprezzamento ai Golden Globes parlando con Sorrentino, e gonfiamoci di orgoglio che ogni tanto ci sta!
Tanto rumore per niente? No Paolo, va bene che sei scaramantico, tu e la Indigo film, Nicola Giuliano come produttore e Francesca Cima come distrubutore, ma confessalo che dentro te sai la verità! Perfino il maestro Tornatore si gasò all'idea di vincere quando tra i corridoi del Beverly Hills hotel il produttore Cristaldi gli chiese "cosa pensi di tutto questo?" E allora portiamocelo a casa questo premio!
Era il 1989 quando Tornatore vinceva ai Golden Globes e agli Oscar con "Nuovo cinema paradiso", ed era il 1998 quando Benigni si portava a casa i 3 Oscar per "La vita è bella" che mi vanto tanto. È passato troppo tempo e il mondo deve sapere che sappiamo fare ancora del buon cinema, perché siamo stati la seconda miglior cinematografia del mondo (se non la prima) dopo quella americana e che da sempre sappiamo raccontare storie che piacciono. Smontiamo Tarantino quando dice che l'Italia si è ormai fossilizzata con le commedie banali, il che è vero ma c'è un cinema nascosto a cui a volte vengono dati i mezzi per vedere la luce. Grazie produttori coraggiosi e artisti come Sorrentino che avete la sensibilità di saper vedere altro e oltre, vi costa sofferenza perché la sensibilità si paga così, ma si fa se si capisce che non si può fare a meno di raccontare!

Ma quindi perchè "La grande bellezza" vincerà?
- motivo logistico e burocratico, lo farà perché ci sono film che sono rimasti fuori per motivi relativi alle date di uscita. La concorrenza non spaventa affatto, diciamocelo.

- I successi già ottenuti. Cito solo le anticamere degli Oscar, gli EFA, i Golden Globes e i BAFTA. Da anni chi vince ai Golden Globes esulta in anticipo anche per la vittoria di marzo.
- E il valore artistico, estetico e significativo del film, vi pare poco? Non dimentichiamo di cosa stiamo parlando. Le parole si sprecano.

Allora, italiani, quasi l'intero cinema italiano ci crede, facciamolo anche noi, non costa niente appoggiare una buona idea e la sua altrettanto pregiata realizzazione. "La grande bellezza" deve vincere e vincerà! D'altronde si sa, quando si tratta di vincere poche volte l'Italia si è tirata indietro.

Ci vediamo alle 23 di domenica 2 marzo, direttamente dal Dolby Theatre di Los Angeles.

Ps: Paolo, smollati un po'.

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