
Ma cosa mi ha potuto spingere a voler vedere un film quasi sconosciuto al mondo? Niente se non l'attore protagonista. Storia troppo lunga e "de cotilleos", mi limiterò a parlare del film in se stesso.
Basato su fatti reali, il suo titolo è Acosada, che vuol dire "perseguitata". Si tratta quindi di un film a tema stolking, una realtà molto dura e che impressiona qualunque donna.
Lei (Cristina Plazas) è la giovane ragazza madre di un bambino, e trova lavoro presso (la mia memoria potrebbe ingannarmi) un affascinante impresario edile (Juan Gea), che in un primo momento si dimostra un galantuomo, gentile, protettivo e super attento, per poi cambiare poco alla volta. Quando lei capisce che qualcosa non va nel verso giusto in questa loro storia, si allontana dall'uomo ma è ormai troppo tardi. Lui ha totalmente in pugno la situazione, gestisce un crudele gioco di ripicche, ricatti e terrore nei contronti di quella vittima che dice di amare. E' un tipo di possessione che non lascia indifferente nessuno, soprattutto le donne, ancora un volta sesso debole e vittime. Lei si ritrova totalmente confusa dall'atteggiamento di quel compagno che credeva di conoscere e che si dimostra essere tutto il contrario di quello che era quando l'aveva conosciuto, così non sa più se potersi fidare o meno, visto che le sue sono parole d'amore ma i fatti sono davvero terrificanti. La pazzia è alle porte. Dev'essere realmente brutto non riuscire più a capire qual'è la verità e non sapere se fidarsi e lasciarsi andare o se farla finita una volta per tutte. Inizialmente lei, come chiunque altra, non ha la forza di ribbellarsi perchè non vuole convincersi di quello che sta succedendo attorno a lei e spera sempre in un cambiamento che purtroppo non arriverà mai. Così, messa alle stretta da comportamenti ed episodi da brivido, riesce a porre fine al suo incubo mettendo in salvo non solo la sua vita ma anche quella delle persone care, e quindi del suo bambino.
Anche se è un film che non arriva nemmeno alla mediocrità a livello di fotografia, regia, ma soprattutto scenografia (sembra lo scenario di una recita delle elementari) gli attori protagonisti se la cavano abbastanza bene, e ricordiamo che non dev'essere facile il ruolo dello stolker perchè rischi di incasinarti la vita per un ruolo. Eppure Juan Gea mi è piaciuto molto, una voce fantastica e assolutamente dedita al teatro. Cos'altro si può fare se non l'attore con quella meraviglia di voce?
Come già detto, il film nel complesso non è niente di che, la qualità è scadente, sembra un film da discount, però il tema è trattato bene, cosa che più conta trattandosi di cose così delicate e da prendere con le pinze.
Terrificante dove può arrivare la follia umana, e tristemente infelice come storia. Vorrei proprio sapere cosa passa per la testa dell'uomo quando compie questi gesti maschilisti. Se sono meccanismi quasi inconsapevoli e automatici dovuti al carattere o alla mentalità, o se c'è una certa logica chissà forse di vendetta per qualcosa che si è ricevuto, scontandosela con innocenti. Una sola certezza: nell'infanzia la chiave di tutto.
VOTO 6
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