domenica 15 maggio 2011

"Acosada"

Nel settembre scorso, dopo aver tanto desiderato di poter vederlo, grazie ad una mia amica napoletana sono finalmente entrata in possesso di un dvx più unico che raro! Soprattutto perchè non è un film conosciuto in Italia, lo è a mala pena in Spagna dove è stato prodotto.
Ma cosa mi ha potuto spingere a voler vedere un film quasi sconosciuto al mondo? Niente se non l'attore protagonista. Storia troppo lunga e "de cotilleos", mi limiterò a parlare del film in se stesso.
Basato su fatti reali, il suo titolo è Acosada, che vuol dire "perseguitata". Si tratta quindi di un film a tema stolking, una realtà molto dura e che impressiona qualunque donna.
Lei (Cristina Plazas) è la giovane ragazza madre di un bambino, e trova lavoro presso (la mia memoria potrebbe ingannarmi) un affascinante impresario edile (Juan Gea), che in un primo momento si dimostra un galantuomo, gentile, protettivo e super attento, per poi cambiare poco alla volta. Quando lei capisce che qualcosa non va nel verso giusto in questa loro storia, si allontana dall'uomo ma è ormai troppo tardi. Lui ha totalmente in pugno la situazione, gestisce un crudele gioco di ripicche, ricatti e terrore nei contronti di quella vittima che dice di amare. E' un tipo di possessione che non lascia indifferente nessuno, soprattutto le donne, ancora un volta sesso debole e vittime. Lei si ritrova totalmente confusa dall'atteggiamento di quel compagno che credeva di conoscere e che si dimostra essere tutto il contrario di quello che era quando l'aveva conosciuto, così non sa più se potersi fidare o meno, visto che le sue sono parole d'amore ma i fatti sono davvero terrificanti. La pazzia è alle porte. Dev'essere realmente brutto non riuscire più a capire qual'è la verità e non sapere se fidarsi e lasciarsi andare o se farla finita una volta per tutte. Inizialmente lei, come chiunque altra, non ha la forza di ribbellarsi perchè non vuole convincersi di quello che sta succedendo attorno a lei e spera sempre in un cambiamento che purtroppo non arriverà mai. Così, messa alle stretta da comportamenti ed episodi da brivido, riesce a porre fine al suo incubo mettendo in salvo non solo la sua vita ma anche quella delle persone care, e quindi del suo bambino.
Anche se è un film che non arriva nemmeno alla mediocrità a livello di fotografia, regia, ma soprattutto scenografia (sembra lo scenario di una recita delle elementari) gli attori protagonisti se la cavano abbastanza bene, e ricordiamo che non dev'essere facile il ruolo dello stolker perchè rischi di incasinarti la vita per un ruolo. Eppure Juan Gea mi è piaciuto molto, una voce fantastica e assolutamente dedita al teatro. Cos'altro si può fare se non l'attore con quella meraviglia di voce?
Come già detto, il film nel complesso non è niente di che, la qualità è scadente, sembra un film da discount, però il tema è trattato bene, cosa che più conta trattandosi di cose così delicate e da prendere con le pinze.
Terrificante dove può arrivare la follia umana, e tristemente infelice come storia. Vorrei proprio sapere cosa passa per la testa dell'uomo quando compie questi gesti maschilisti. Se sono meccanismi quasi inconsapevoli e automatici dovuti al carattere o alla mentalità, o se c'è una certa logica chissà forse di vendetta per qualcosa che si è ricevuto, scontandosela con innocenti. Una sola certezza: nell'infanzia la chiave di tutto.

VOTO 6

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