lunedì 16 maggio 2011

"Il figlio più piccolo"

Non conoscevo Pupi Avati se non per nome prima de "Il nascondiglio". Quando un film di un regista mi piace molto cerco di vedere altri suoi film. Poi se è italiano un motivo in più. Voglio sapere tutto sul nostro cinema, non voglio perdermi niente, neppure del cinema che ci ha reso popolari per il mondo.
In più, se un film di Pupi Avati riunisce due bravi attori come Christian De Sica e Laura Morante, ci sono diversi buoni motivi per vederlo. Però sicuramente "Il figlio più piccolo" è andato contro le mie aspettative. E' uno di quei film che non vedi l'ora che finisca, ha un ritmo lentissimo e la storia in se stessa lascia molto a desiderare.
Eppure Pupi Avati al giorno d'oggi, insieme a Moretti, Tornatore e Salvatores è uno dei migliori registi italiani. "Il figlio più piccolo" mi sa tanto di film fatto tanto per avere un titolo in più nella filmografia, non mi è piaciuto per niente. La storia la trovo al quanto crudele, e in questo De Sica mantiene il suo ruolo da strafottente ed egoista dei film di Natale, anche se qua si vedono le sue qualità di attore drammatico. E poi è davvero un peccato mortale vedere lì impassibile uno stupendo Luca Zingaretti con un ruolo troppo marginale a mio avviso per le sue capacità attorali. Il figlio più piccolo riesce invece a fare tenerezza a chiunque per il modo così ingenuo con cui riesce a farsi rovinare la vita da suo padre. Questo mi porta a una riflessione corrente. A volte siamo così accecati dall'amore che non vediamo il male che ci fanno proprio le persone da cui non dovremmo riceverlo. Questo perseverare nella speranza che un padre o una madre possa cambiare è una partita persa quando il padre è uno spietato opportunista per cui non sei mai stato veramente figlio e che rivendica la sua paternità solo quando ci sono i soldi di mezzo. Sembra che i ruoli siano invertiti, non sono i figli a trattare male i genitori, ma loro che non sanno cosa vuol dire essere padri. Questo è il caso drammatico dii questo film, che tristezza davvero. Diventiamo ciechi e non vogliamo prendere consapevolezza della verità, ma perchè???

VOTO: 5

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