giovedì 26 maggio 2011

Penso... "che ne sarà di noi?"

Ultimamente mi sta capitando spesso di pensare che ne sarà di me tra 10, 20, 30 anni. L'idea mi angoscia tremendamente, per questo smetto di pensarci. Qualcuno ha detto di non affannarci pensando a quello che verrà, perchè "ogni giorno ha la sua pena". E' sufficente il peso di ogni singolo giorno, è già troppo impegnativo dover pensare a oggi. A domani ci penseremo domani.
Ma "Che ne sarà di noi" mi ha consolato. Credevo di essere l'unica a disturbare certi affanni della mente, invece ancora una volta scopro che non sono figlia della gallina bianca, e che in fondo siamo tutti uguali. Allo stesso modo, come dice il gran Miguel Delibes, siamo tutti buoni e tutti cattivi al momento giusto. Bisogna accettarlo. Tutti soffriamo e godiamo allo stesso modo, uomini e donne provano le stesse cose, non fa differenza. Pure Cremonini lo diceva, "gli uomini e le donne sono uguali"! Poi alla nostra età, appena ventenni. tutti siamo sulla stessa barca. Stessi problemi e assenza di soluzioni. Una cosa che odio. Non trovare soluzioni e sbattere la testa sempre sugli stessi muri. Non si rompono mai. E' più facile che mi spacchi io la testa. Ma in fondo siamo giovani. Rallegriamoci di quelli che oggi chiamiamo "problemi", perchè non ci capiteranno mai più problemi così facili nella nostra vita. Fosse tutto qui... saremmo felici senza saperlo! Ma inutile girarci attorno, per noi oggi sono problemi veri, e guai a chi si permette di dire il contrario. Ogni età ha il suo di problema. Vorrei riuscire a sopravvivere per tranquillizzare i miei figli del fatto che anche io ci sono passata ed'è stato un gioco da ragazzi. Come un esame di maturità. Ma bando alle ciance...
Il film è fatto davvero bene, è una panoramica sulla voglia di spaccare il mondo che abbiamo alla nostra età, quando crediamo di poterlo conquistare. Giovanni Veronesi è solito fare questo genere di film, e se la cava bene. Ma l'aspetto più eccellente di questi film è sicuramente la parte interpretativa. Silvio Muccino, Violante Placido, Elio Germano, Miryam Catania, Valeria Solarino... un cast di grandi giovani talenti, uno più grande dell'altro. A me personalmente Silvio Muccino giovane non piace tantissimo per il suo orribile modo di parlare. Non solo la S moscia ma pure l'atteggiamento da pazzi complessato e complicato e in primis sfigato. Per fortuna oggi è maturato come attore, è cresciuto come uomo, e adesso comincia a piacermi di più. In questo film non mi piace molto. Ma tutti gli altri che ho citato sono davvero bravissimi, soprattutto Violante e Elio, miglior attore a Cannes l'anno scorso, ex equo con il mitico Javier Bardem.
Ho ammirato molto il tema, come già detto, mi sono ritrovata tantissimo nei dilemmi di quei ragazzi fuggiti alla loro prevedibile vita dopo la maturità, che scappano per vivere quello che vogliono, lontano da quello che li spetta. Torneranno poi alla realtà, o vivranno perennemente in sospeso tra il dovere e il piacere? Prima o poi tutti dovremo mettere i piedi in terra...

VOTO: 7

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