martedì 10 maggio 2011

"I love Shopping"

Mio padre dice che ho visto più film io nella mia breve vita che lui nella sua. Ci penso spesso, ma non credo di poter mai riuscire a scoprire se è vero. Intanto mi fa sorridere pensare che cinematograficamente sono più grande di lui.
Ieri sera trasmettevano su canale 5 un film di quelli che mi è impossibile dimenticare. Non perchè fosse talmente brillante da non poter essere rimosso, ma perchè è così insignificante da restarti impresso nella mente. Si tratta del famoso "I love Shopping", tratto da una collezione di libri sul piacere di fare shopping di Sophie Kinsella, pseudonimo di Madeline Wickham. Evidentemente in un primo tempo aveva capito che era meglio restare in incognito. Peccato che dopo qualcuno l'abbia dissuasa, davvero un peccato.
E' uno di quei film che VUOLE farti divertire, affascinando la spettatrice (non uso a caso il femminile) con una miriade di abiti, scarpe, accessori di ogni tipo, un po' come "Sex & the city". A me personalmente, ha messo un'enorme tristezza! Potrà sembrarvi esagerata come reazione, voglio dire che sicuramente per una donna è bello vedere da vicinissimo il mondo della moda e deliziarsi gli occhi (solo quelli) con un abbigliamento chic come quello. Inutile negare che siamo tutte un po' vanitose, adoriamo lo shopping, passeremmo ore e ore a girare tra i negozi e comprare roba anche inutile, ma (attenzione!) non ridurremmo mai la nostra vita a questo!!! 
E invece questo è esattamente quello che fa la protagonista di "I love Shopping". Una ragazza decisamente malata di shopping, pazza, viziata, capricciosa e insoddisfatta. Loro lo chiamano "shopping compulsivo", io direi semplicemente che dovremmo tutti tornare agli anni 60, patire un po' di fame, poi tornare al 2011 e rimanere a riflettere di fronte ai nostri armadi stracolmi i roba. Altro che sindrome da shopping, sindrome dell'avere tutto! Mi sembra realmente triste e assurdo che al giorno d'oggi una delle cose più importanti per una donna possa essere lo shopping e che non si riesca a farne a meno. Volere sempre di più, non accontentarsi mai, la perenne insoddisfazione, ditemi quello che volete, ma mi sembra enormemente triste! Io penso che non ci rendiamo conto di quello che facciamo. Se solo ce ne rendessimo conto cambieremmo completamente il nostro moderno modo di vivere. Con questo non voglio negare niente di ciò che ho, sono una donna e amo lo shopping, ma non ne sono dipendente, so dire no. Spendere soldi in quel modo (la protagonista possedeva 13 carte di credito!) mi sembra un colossale schiaffo alla povertà!
Con questo non voglio totalmente disprezzare il film. Sicuramente la protagonista, con tutti i suoi maniacali difetti, è simpatica, quasi goffa e impacciata, e oltre a trovare nello shopping un rifugio (mi sembrava molto una bambina sfigata nascosta sotto abiti da figa) ha certi aspetti che la fanno piacere al pubblico. Insomma, è una di noi, non è una strafiga a cui va tutto bene! Figuratevi che si indebita a tal punto da venire perseguitata da un agente per il recupero crediti che spaccia per un suo ex divenuto suo stolker! Finisce così per perdere la fiducia dei suoi amici, fino a restare sola. Per fortuna poi tutto si aggiusta, non poteva essere altrimenti in questo genere di film. Che dire... l'ennesima americanata che vuole sembrare roba seria solo perchè ai titoli di testa leggiamo "Tratto da...".

VOTO 4

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