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sabato 1 ottobre 2011

Per non dimenticare (1° ottobre 2009 io c'ero)

Per oggi sospendo ogni tipo di recensione e visione di qualsiasi film per commemorare qualcosa che va oltre ogni tipo di finzione cinematografica. Due anni fa nel messinese una terribile alluvione colpiva mortalmente le vite di 37 cittadini tra Giampilieri e Scaletta Zanclea, e oggi a distanza di due anni tutti noi cittadini di queste zone ricordiamo quell'evento come un qualcosa che ci ha segnato e che ci fa tremare non appena il cielo sopra di noi si tinge di grigio. E' inevitabile non pensarci, è una paura e un trauma che ormai c'è e non possiamo evitare.
Personalmente lo ricordo benissimo quel primo ottobre 2009. Era una bellissima giornata di sole, anche se fa strano dirlo col senno di poi. Era comunque una giornata soleggiata e calda. Niente, e dico davvero niente, avrebbe potuto far presagire quello che ci avrebbe atteso non più tardi di 15 ore. Ricordo che sono tornata a casa da Palermo nel pomeriggio e alle 17 ancora il tempo era bello come la mattina. Ma alle 19 ha cominciato a cambiare e tutto si è ricoperto poco a poco di nuvole. Alle 21 è andata via la luce e in casa mia abbiamo acceso le candele, abbiamo cenato con pochissima luce e poco dopo dal piano di sotto mia zia ci ha chiamati, il loro piano terra si era allagato. Ho messo le scarpe da tennis, mi sono rimboccata i pantaloni e sono corsa sotto a raccogliere l'acqua da terra. Presto anche il piano di sopra avrebbe cominciato a riempirsi d'acqua. Era quasi impossibile fermarla, eravamo in 6 a riempire secchi e svuotarli nel lavandino. Più ne raccoglievamo e più ne veniva fuori. Poi all'improvviso in cucina una specie di tappo spinto da un forte getto d'acqua è saltato e ci siamo ritrovati con una vera e propria fontana che non sapevamo come fermare. Per fortuna mio padre è riuscito a tapparlo di nuovo. Ci siamo divisi nei due piani ma far fronte a tutta quell'acqua non sarebbe stata questione di poco tempo, ne abbiamo raccolta per due ore quasi. Ricordo che mentre io e mia zia svuotavamo secchi d'acqua in un bagno piccolissimo non riuscivamo nemmeno a sentirci, ci parlavamo ma non bastava nemmeno gridare per farle capire quello che volevo dire. Pioveva così forte che sembrava che la nostra casa non avesse tetti ne pareti, sentivamo goccia per goccia quella pioggia e non sembrava acqua talmente forte era la sua pressione. Siamo andati avanti così per un po', perchè ha piovuto ininterrottamente per tre ore, senza un momento di sosta. Allora da lì nessuno più parlava. In casa mia eravamo in 7 e nessuno di noi aveva la minima idea di quello che stesse succedendo lì fuori. Altre volte aveva piovuto forte e i due Capi, due montagne che separano il mio paese da Messina da una parte e da un altro paese dall'altra, spesso "cadevano", cioè le montagne non potendo essere bloccate da nessun tipo di vegetazione venivano giù masso dopo masso e rendevano impossibile il passaggio di chi da Scaletta voleva o entrare o uscire. Davvero nessuno immaginava minimamente cosa stesse accadendo, perchè quando sei dentro casa e senti piovere forte non è come quando sei fuori, pensi che forse da dentro lo senti così forte perchè sbatte contro la plastica o i tetti. Dalle 23 circa ha smesso di piovere e abbiamo ricominciato a sentirci. Avevamo raccolto parecchia acqua da terra ma ancora il pavimento di entrambi i piani era bagnato, eravamo stanchi e abbiamo lasciato tutto lì, il giorno dopo avremmo ripulito per bene tutto. Sono andata a letto e ancora la luce non era tornata, i cellulari hanno cominciato a non funzionare più insieme alla rete fissa, da quel momento abbiamo perso i contatti con tutti ma solo il giorno dopo avremmo capito di essere completamente isolati dal mondo e che per raggiungerci le uniche vie erano il cielo o il mare. Arrivata a letto ho avuto una strana sensazione, c'era un silenzio tombale e l'ho trovato strano perchè la via su cui si affaccia casa mia è la via nazionale, l'unica strada che si deve percorrere per andare a Messina città se non si prende l'autostrada, e questa strada è sempre molto rumorosa a qualunque orario, ma un po' meno in piena notte. Ancora erano le 23 e di gente ne sarebbe dovuta passare. Invece non passava nessuno. E' stato solo allora e da questo che mi sono resa conto che era successo qualcosa. Non avevo cellulare e non c'era connessione a internet, non mi restava altro che dormire. La mattina dopo mi sono svegliata e tutto era diverso, ma non avevo ancora capito del tutto quanto fosse cambiato. La tv era accesa, la luce era da poco tornata ma solo momentaneamente, e i cellulari di tutta la famiglia cominciavano a squillare. Le tv nazionali avevano cominciato a diffondere la notizia ma ancora si parlava solo di 2 morti e qualche ferito. Ricordo che non avevo il coraggio di alzarmi dal letto, ma quando l'ho fatto e sono entrata in cucina e ho visto alcune immagini alla tv e mio padre che veniva bombardato di telefonate che chiedevano se stessimo bene, allora lì mi è stato impossibile trattenere le lacrime e così si è aperta questa ferita di cittadina che è stata solo sfiorata da questo dramma. Le mie lacrime erano sicuramente di dolore per chi poco a poco emergeva dalle macerie senza vita, ma non posso negare che più che altro la mia fosse paura perchè ancora in pigiama di fronte alla tv mi sono resa conto che forse ero viva per miracolo perchè quella sera sarebbero dovuti venire a prendermi per andare a una festa ma io all'ultimo minuto mi sono rifiutata di andarci. Non appena la mia mente ha realizzato quanto sarebbe potuto accadere, allora ho pianto.
Questo è solo quanto ricordo mio di quel giorno, è l'esperienza di una a cui non è successo niente e che è solo una cittadina come altre delle zone colpite, sicuramente a 100 metri da me avrebbero molto più da raccontare e sarebbe meno bello da leggere. Al giorno d'oggi posso solo dire che la paura continua ad esserci e tutti noi senza dircelo sappiamo che quando il cielo su di noi si fa nero siamo piccoli piccoli di fronte alla sua immensità ed'è allora che nel ricordo di quello che è stato, ogni momento che stiamo vivendo prima che la pioggia si faccia più forte, è un adesso o un mai più.


 
Oggi ore 18.30 a Giampilieri proiezione del film documentario di Marco Dentici (David di Donatello per le scenografie di "Vincere") con Mariagrazia Cucinotta e Nino Frassica.

martedì 14 giugno 2011

Questo è il secondo passo: schiaffo a Berlusconi al Referendum

 
Più felice di così non potrei essere. Oggi gli italiani si sono destati dal forte e profondo sonno che li aveva assopiti per anni e hanno dato dimostrazione di grande fermezza, tra le tante cose. Gli italiani sono stufi di sentire sempre la solita solfa, e anche se non con giusta partecipazione, hanno preso una scelta che si aspettava da tempo e che insieme alle amministrative è il secondo passo verso il risorgimento italiano. Un 57% non è male, ma è assurdo che solo poco più della metà degli italiani abbia detto SI. Poteva andare meglio, ma poteva andare pure peggio.
Italia libera da questa dittatura legittimata una volta per tutte! Italia, ancor di più fatti desta!

domenica 12 giugno 2011

Quando il Sud mi delude...

Sono davvero ma davvero indignata da quello che sta succedendo nei seggi elettorali d'Italia in queste ore. Affluenza ai seggi più alta in tutte le regioni del nord e bassissima in tutto il sud, Sicilia inclusa. Ma come è possibile? Nella stessa Lombardia, cioè in casa, Berlusconi perde, e poi arriviamo noi e non andiamo a votare? E' realmente vergognoso, è inaudito. Mi dispiace dirlo ma credo proprio che sia per colpa dell'ignoranza che la gente non ci sta andando, non c'è altra spiegazione. Solo perchè il presidente del consiglio ha detto di non andare, la gente come tante pecore lo segue. Che poi, vogliamo parlare di un presidente del consiglio che consiglia di boicottare un referendum? Appunto sorvoliamo.
Italia, e sud in particolare, SVEGLIATI!!! Solo un 30% non è possibile, siamo una vergogna per il mondo!

ANDARE A VOTARE E' UN DIRITTO... 
MA E' ANZITUTTO UN DOVERE!!!

sabato 11 giugno 2011

Essere italiana è anche questo

Per la prima volta non scriverò di cinema. Per la prima volta non ho un film da commentare o una recensione da fare. Questo post non nasce dallo spunto dato da un'opera cinematografica. Ma è la riflessione dell'essere italiana, oggi. Proprio oggi 11 giugno, per l'esattezza. In vista di un evento che ricorderemo a vita, in qualunque modo vada.
Mi ricordo che le prime elezioni dopo i miei 18 anni riguardavano un referendum, e io non andai a votare. Mio padre si incazzò molto con me, quasi non mi parlò per due giorni. Lui e mia madre dicevano che il primo voto era importante, ma non ho mai capito il perchè. Dicevano che quando un giorno dovrò trovare lavoro, l'assenza del primo voto potrebbe essere un punto a mio sfavore. Mi sembrava assurdo, e mi sembra ancora, così non ci andai. Oggi, a distanza di 3 anni, mi rendo conto di aver fatto una gran cazzata.
Spesso le persone mi dicono: "A me non interessa la politica, non vado a votare". Io penso che non esiste politica di fronte ai nostri doveri. Cos'è la politica? Non dobbiamo lamentarci che le cose non vadano come vogliamo se noi non facciamo niente per farle cambiare. Sicuramente niente cambia da solo. Da solo non può fare altro che peggiorare. Ed'è nostro dovere partecipare e fare i nostri interessi, perchè non andando a votare non dobbiamo credere di far dispetto a qualcuno. Lo facciamo a noi stessi. Dobbiamo essere attivi e ci dobbiamo interessare a un referendum perchè non è la scelta di chi far salire al governo, ma ci vengono date due opzioni che riguardano la nostra vita e dobbiamo scegliere quella giusta per vivere meglio. Mi rendo conto che non andare a votare è come volersi escudere e disinteressarsi a proprio discapito. Non possiamo far scegliere agli altri. Se io e mio marito abbiamo un figlio e c'è da decidere in che scuola iscriverlo, e io dico a mio marito: "Fai tu", il bene di chi faccio? Mi interessa o no l'educazione di mio figlio? Voglio o no avere voce in capitolo per quella che è la sua vita e per un suo futuro migliore? E l'Italia è questo, è nostra madre ma è anche una figlia da crescere. Non possiamo adagiarci sugli allori di quello che è stata, perchè se un tempo è stata una grande Nazione è perchè c'è gente che ha versato del sangue e che a costo della sua vita l'ha difesa con tutto se stesso. Amiamola, perchè ci da soddisfazioni incredibili, ma non pretendiamo di ottenerle senza fare niente, raccoglieremo i frutti solo dopo aver seminato. Prendiamoci cura di questa nazione e facciamolo a piccoli passi, con SI SI SI SI, o con NO NO NO NO. O come volete voi, se avete le vostre ragioni per farlo. Ma non andate a votare solo per sentito dire, o non restate a casa solo perchè non sapete. Basta accendere la tv e si sente ovunque in cosa consiste il referendum abrogativo. Non disinteressiamoci vi prego! E' importante, se non lo facciamo noi chi lo farà? Il tutto parte singolarmente da ciascuno di noi. Restiamo uniti! Non lasciamo fare a chi ci rappresenta se non siamo sicuri di chi ci rappresenta, o anche se ne siamo sicuri, diamo il nostro parere. Quando firmate un foglio voi leggete cosa state firmando o vi fidate ciecamente? Ecco, l'Italia è questo, è una ufficialmente democrazia ma il foglio che siamo noi a firmare poi passa a chi fa per noi l'italiano.