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domenica 30 settembre 2012

"The iron lady"

La signora del cinema americano, la più grande attrice di ieri e di oggi. Meryl Streep. Non è necessario aggiungere altro, gli aggettivi quando sono quelli giusti diventano banali.
The iron lady conferma il suo ruolo, lo rafforza facendole vincere un Oscar, il terzo, e ci fa assistere all'ennesima consacrazione di un'attrice che con la sua versatilità ha interpretato una tale varietà di ruoli da mettere a disagio qualunque regista voglia proporgliene uno nuovo! Questo lo dico io, ma chissà che non sia vero!
Ho visto The iron lady dopo tanti mesi di attesa che è stata sicuramente ben ricompensata perchè nonostante sapessi che la Streep fosse la protagonista del film, una volta vista nei panni dell'ex premier britannico Margaret Tatcher, ho stentato a riconoscerla! Se non altro, e scusatemi se è poco, il film ha vinto anche l'Oscar al miglior trucco, e si può ben capire il perchè! Caratterizzata al massimo e con una postura studiata a tavolino per il ruolo per cui è stata invecchiata di una decina di anni, la Streep ci fa piangere e ridere allo stesso tempo. O sorridere per la forza di una donna che nel suo ambiente, non con poche difficoltà, è stata la prima.
L'unica cosa che ho da dire, che non è una nota positiva ma nemmeno molto negativa, è che la scena iniziale del film non la aspettavo così. Pensavo a un tutto più plateale, invece è un film intimista. Nel suo essere pubblico e noto, è uno scenario del tutto privato. E commuove, eccome se commuove!

VOTO: 8

giovedì 19 aprile 2012

"Le relazioni pericolose" tra passione e vendetta

Ha un titolo tra i più comuni, infatti mi sembrava di averne già sentito parlare prima che Le relazioni pericolose entrasse in mio possesso. Ieri sera l'ho visto e sapevo che mi sarebbe piaciuto molto, adoro i film d'epoca! In più i titoli di testa si aprono con John Malkovic, Michelle Pffifer, Gleen Close e Uma Thurman! Come potevo perdermelo? Dopo averlo tanto atteso, venuta a conoscenza del cast, posso dire a voce alta che ha soddisfato le mie aspettative e non ne sono rimasta affatto delusa.
Francia, secolo XVIII, nobiltà tra passioni i vendette. Il primo tema lo preferisco al secondo, però questo modo di avvolgere la vendetta nell'ironia pungente, ricca nel linguaggio forbito usato dai personaggi mi ha molto divertita! Si sa che il linguaggio usato doveva per forza essere di un livello a cui ormai nessuno è più abituato, così mi sono trovata di fronte a frasi molto belle, apprezzo tantissimo i film che usano una retorica del genere. E' da vedere anche solo per il modo di parlare! E vogliamo parlare della cura per i dettagli? Stupendo! ho notato particolari accuratissimi nell'interpretazione di alcuni personaggi come il seduttore Malkovic, che a me fa una certa brutta impressione per l'espressione del viso che ha di natura, nonostante ne riconosca le grandi doti. Giovanissima Michelle Pffifer, stupenda come la Thurman, entrambe con il loro fiorente  talento (siamo negli anni 80) che sembra così puro mi hanno fatto dispiacere ancor di più per il modo in cui sono così traviate senza scrupoli nel film. Succede ora e succedeva prima. Una vendetta senza riserve questa, e tutto per gioco, tutto per passione e lussuria, tutto per divertimento, tutto perchè quella nobiltà che tutto aveva voleva ancora di più per far passare le giornate. Non si può dire che si annoiassero...E a pagarne le conseguenze i più giovani, ancora inesperti in faccende d'amore. E' stato triste vedere cosa sono poi diventate e realizzare la strada che hanno intrapreso i fatti.
Musiche, ambientazione nei termini di paesaggi e scenografie, dialoghi... tutto piacevole, molto rilassante e divertente.

VOTO: 9


Alcune bellissime frasi...

"Tu credi ancora che gli uomini ci amino come li amiamo noi? No, gli uomini godono della felicità che ricevono, mentre noi possiamo solo godere della felicità che diamo."


"- Io mi domando spesso di voi come siate riuscita ad inventarvi. - Bene, non ho avuto scelta, è vero, sono una donna. Le donne sono obbligate ad essere molto più abili degli uomini. Potete guastarci la reputazione e la vita solo con poche parole bene scelte, quindi è chiaro che io non ho dovuto inventare solo me stessa, ma espedienti di fuga cui nessuno aveva mai pensato. E ci sono riuscita perchè io ho sempre saputo di essere nata per dominare il vostro sesso e per vendicare il mio."

mercoledì 21 marzo 2012

Un mostruoso "Lochness"

Ricordo quando da piccola mio padre mi parlava del mostro di Loch Ness e come mi affascinava questa vicenda come tutte quelle che hanno a che fare con la storia e i misteri, potevo condividere a pieno con lui questa passione trasmessa, e lo faccio ancora quando possibile. Ma non mi sono mai documentata su questi presunti avvistamenti di un mostro in Scozia, mai fino ad oggi. Santa Wikipedia.
Ho visto che la mia amica, mia abituale fornitrice di dvd, ne possedeva uno chiamato proprio Lochness e così me lo sono presa in prestito. L'ho già visto questa sera, e sono arrivata alla conclusione che non so scegliere film meritevoli di essere visti. Scelta sbagliata perchè il film non mi è piaciuto molto. Mi sembra che badi più alla storia d'amore introdotta per forzatura e poco inerente o in linea con la storia. Non si risolve alcun mistero e il racconto scorre in maniera imprecisa e con dei buchi che in diversi punti del film mi facevano chiedere: ma se lo ricordano che stanno facendo un film su un presunto mostro a Loch Ness? Ripetuta sensazione che a momenti se lo scordassero, e con un clap clap volentieri li avrei fatti tornare tra noi. Fantascienza per le scene finali che rivelano le sembianze del mostro spacciato per buono. Surreale la decisione finale dello studioso, a dire del compare suo "uno scienziato molto umano". Uno scienziato cretino è uno che dopo una scoperta così se la lascia sfuggire per una mezza discussione con una donna conosciuta da nemmeno un mese, solo per amore! Piedi in terra! Ma mi faccia il piacere! Ma poi, con questo film il regista che ha concluso? Io non ci ho capito niente, non ho visto lo scopo. E' un film che si pone un fine che non riesce a raggiungere, si perde per strada, o nel lago, o non so. Ma magari ci arrivasse al lago! I personaggi passano più tempo dentro a parlare che fuori a esplorare! Troppe parole! Poche teorie, mi manca assai una parte scientifica! Impegnarsi un po' di più no? Ok che si sa poco su questa vicenda, ma caspita, la fantasia! Perchè siete artisti se no???

VOTO: 3

lunedì 27 febbraio 2012

Il femminismo alternativo di "Las 13 rosas"

Vedere le donne combattere in guerra, in modo diverso dagli uomini e chissà perchè sempre uscendone da sconfitte, sortisce comunque un certo effetto. Las 13 rosas non è di certo da meno.
Un gruppo di donne comuniste viene preso di mira e rinchiuso in carcere, è difficile sfuggire alla morte e non ci riusciranno. Per tutto il tempo, con la cieca speranza di essere risparmiate, cercano di andare avanti, e alcune di loro sono realmente innocenti. Tanto meno potevano essere considerate colpevoli quelle che avevano un'idea diversa da quella vigente e che non dava alternative ma anzi le reprimeva. Ovviamente la debolezza dell'essere donne è andata a loro sfavore, ma fa rabbia sapere che è tutto terribilmente vero e che non sia stato fatto niente per evitarlo.
Un film commovente che fino alla fine non ci risparmia le lacrime con il suo meraviglioso messaggio finale mandato da una madre a suo figlio, esortandolo a non dimenticare. Parole importanti, e non credo che quel figlio abbia dimenticato tanto facilmente che i suoi genotori furono uccisi dal regime franchista del periodo. Inutile era difendersi, le cose erano come volevano i potenti e non c'era modo di replicare, come sempre in ogni dittatura.
La disperazione delle storie di queste donne non può essere dimenticata facilmente nemmeno da noi che le vediamo da lontano. Il maschilismo (soprattutto del personaggio di Adriano Giannini) c'è e in questo film anche se velato emerge. Oggi la donna è diversa ma ancora molto lontana, grazie al cielo e grazie al progresso però molte cose sono state distrutte. Questa è la storia di un gruppo di vere donne.

VOTO: 8

domenica 5 giugno 2011

"Agora"

Chi ha detto che l'uomo è il sesso forte? A chiunque verrebbero dei dubbi dopo aver visto Agora. Lungometraggio del regista spagnolo Alejandro Amenabar, il film narra la storia della bella e intelligente regina Ipazia, una donna di raro coraggio per il periodo in cui ha vissuto e che alla fede cieca ha preferito la scienza. Scelta che non le ha reso di certo vita facile e che l'ha portata alla condanna a morte.
Nel ruolo di Ipazia la bravissima Rachel Weisz che interpreta appunto una matematica che si ribella contro ogni tipo di fondamentalismo e ogni regola prestabilita che non prenda in considerazione l'uomo e la sua libertà. A detta dello stesso regista, Ipazia incarnerebbe la figura di Gesù al femminile, cioè quella di donna perseguitata per quello che diceva e pensava. Per questo stesso motivo il film non sarebbe una critica verso la religione ma verso i suoi estremismi. Sinceramente mi viene difficile credere alle parole del regista vista la sua omosessualità, anzi sono quasi del tutto convinta che in fondo ci sia una critica alla religione ma che per motivi di censura abbia unicamente fatto derivare l'origine del film a motivi contrari al fondamentalismo. Il che è sicuramente vero e non lo metto in dubbio. Purtroppo gli errori commessi dalle religioni sono molti, e la Chiesa sicuramente li colleziona tutti, e questo è uno di quegli errori non commessi solo dalla Chiesa ma soprattutto dai bigotti del periodo che non aspettavano altro per poter giudicare e sentenziare la vita degli altri. Mettere a morte una donna di tale grandezza per motivi al quanto discutibili...
           
                                                 Chi non ha peccato scagli la prima pietra.

VOTO: 8

"Lope"

Adoro i film d'epoca, mi sembra di viaggiare anni e anni orsono talmente mi immedesimo in questo genere di film. L'ultimo film d'epoca che ho visto è spagnolo, Lope di Andrucha Waddington, e racconta la vita del famosissimo commediografo e poeta spagnolo Lope de Vega vissuto nel 600. I protagonisti sono Alberto Ammann, Leonor Watling e Pilar Lopez de Ayala, tutti fantastici, soprattutto quest'ultima che ho visto e rivisto nei panni della magnifica Juana la loca (Giovanna la pazza).
In questo film c'è tutto il necessario per farmi restare appiccicata allo schermo per due ore. Costumi bellissimi, eleganza e sfarzo ma anche gente di strada e molta miseria, insomma il tipico film d'epoca in costume, per una come me che ama la storia...
Non ho molto da dire perchè si tratta di una storia reale quindi non non si può di certo criticare la storia, ma posso sicuramente dire che è un film fatto bene e che per questo non ha niente da invidiare ai colossal in costume americani. Gli spagnoli negli ultimi anni si stanno dando molto da fare nel cinema ottenendo ottimi risultati, hanno tutta la mia stima e apprezzamento. Magari ci svegliassimo anche noi una volta per tutte...

VOTO 7