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lunedì 21 maggio 2012

"Tutti dicono i love you" di e con W. Allen

Tutti dicono I love you. Di nuovo Allen non mi ha affascinato al massimo. Carina l'idea delle canzoni e dei balli, a mo' di musical e nel suo stile usa attori famosissimi, e se stesso, per uan storia carina e da intrattenimento. Brava la Roberts in un ruolo che le calza a pennello. Affascinante come personaggio, come pure lo è quello di Allen. Mentre la ragazzina che racconta la storia non mi piace. Forte Tim Roth e la sua fiamma. La bravura di Allen d'altronde sta in questo, non nelle storie quanto nelle situazioni. Allen è un regista da situazioni.

VOTO: 6

"Y tu mama tambien" cosa?

Ogni volta che termino di vedere un film spagnolo penso che non finirò mai di imparare dalla loro schiettezza in immagini. Y tu mama tambien ne è la prova, anche se il film in questione non è spagnolo ma sudamericano. Con Gael Garcia Bernal, attore messicano che non mi piace affatto nè come uomo nè come attore, anzi mi sta pure un po' antipatico. Visto per la prima volta in un film di Almodovar e in seguito in altri film altrettanto famosi.
La storia è quella di due ragazzini che si credono uomoni e che danno continuamente prova della loro immaturità, perfino quando si mescolano con una donna adulta anche se molto giovane e finiscono per andarci a letto entrambi, isolatamente e non.
Il film in se stesso non trasmette molto, non ha un fine se non quello di farci rendere conto di come sono immaturi i ragazzini di 18 anni mentre le ragazzine di 18 sono in un altro mondo. E non mi sbaglio. E per il resto? Cosa vuol dire la precisione nei dettagli che non ci permettono di farci gli affari nostri e ci introducono nelle vicende più intime dei personaggi? Scopo non ne hanno, anche se non si rimane indifferenti alla spudoratezza mai.
Il voto aumenta se guardiamo la questione da un altro punto di vista, quello della protagonista che altro non è se non Maribel Verdù!

VOTO: 5

sabato 21 gennaio 2012

"Alla ricerca del principe azzurro" traduzione pessima di "Stanca di baciare rospi"

Commento a caldissimo di un film ruota di scorta frutto dell'indecisione a testimonianza del fatto che mossi dall'indecisione agiamo sempre male.
Alla ricerca del principe azzurro, made in Mexico, uno dei peggior film visti nella mia vita. Banale, patetico, ripetitivo nel suo genere, prevedibile e ancora peggio. Un film senza scopo e senza storia, poco approfondito, male trattato.
A suo favore: qualche sequenza ben fatta, le canzoni (soprattutto Mecano) e il tema che sempre rafforza l'autostima di una donna e ne conferma certi pregiudizi veri.
A suo sfavore: l'intera storia e i dialoghi!

VOTO: 2

sabato 16 luglio 2011

"Pacco, doppio pacco e contropaccotto"

Non so perchè quando la sera non so che film guardare scelgo sempre di aprirne uno di basso livello o che non mi impegni molto la mente dato l'orario. Ed'è in queste condizioni che una sera di queste ho dato un'occhiata a Pacco, doppio pacco e contropaccotto di Nanni Loy. Napoli, anni... qualsiasi. La solita Napoli che ci viene raccontata, quella che è premio Oscar per delinquenza e quant'altro, o per lo meno questo è quello che ci viene detto e che non la rende tanto diversa da Palermo o da Reggio Calabria, o da Milano volendo...
E' un film a episodi, con dei bravissimi attori tra i più famosi, ma soprattutto con la mia preferita Marina Confalone nell'episodio della vedova di un uomo non tanto morto. Questo come gli altri è una breve storia che racconta ironicamente i furti, la vita da delinquenti e gli artifizi di chi il ladro lo fa per mestiere. Niente male per passare una serata divertendosi un po' a scherzare con la verità.

VOTO: 7

venerdì 27 maggio 2011

Maschi contro femmine o... femmine contro maschi?

Mi è capitato diverse volte, da quando ho aperto questo blog, di lamentarmi di film americani, dette americanate, che io stessa decidevo di vedere. Ma è altrettanto capitato di parlare delle ultime italianate che per ora sembrano occupare gran parte della produzione cinematografica italiana. Le solite commedie senza storia che girano tutte attorno alle solite cose. Sesso, tradimenti, poco romanticismo, quotidianità. Insomma, ciò che li caratterizza e li salva dall'essere catalogati insieme ai cinepanettoni è la presenza nel cast di attori comici che qualunque cosa tu gli faccia dire, la dicono bene. Vedi Fabio De Luigi, vedi Ficarra e Picone, vedi Emilio Solfrizzi... Senza di loro, non immagino cosa sarebbero stati.
E appunto, Maschi contro femmine e Femmine contro maschi sono un'eccezione e mezzo alla regola che si sta poco a poco formalizzando facendo diventare il nostro cinema un cinema di terza categoria, conformato allo stesso stile da anni ormai.
Quello che non riesco a capire è la differenza tra i due film. Io li ho visti entrambi, il primo, Maschi contro femmine è carino, ma niente più di "film da intrattenimento". Due gruppi, uno di uomini e uno di donne. Una sorta di impercettibile lotta che non arriveresti mai a percepire se non fosse che te lo sbatte in faccia più che suggerisce il titolo stesso. E come prevedibile, questo genere di film non vuole arrivare a cuore di nessuno. Non vengono mandati messaggi nè raccontate storie tremendamente originali o interessanti, non esiste alcuna morale e non si arriva proprio da nessuna parte. E il popolo italiano evidentemente vive di questo, di spazzatura.
Sinceramente non ha alcun senso il secondo film, Femmine contro maschi. Sono altre storie (si fa per dire) e altri personaggi. E poi, non c'è niente che caratterizzi e renda differenti i due film, come invece dovrebbe essere visto i titoli. Mi aspettavo un qualche schieramento e lotta tra i sessi, invece si tratta solo di gruppi protagonisti (neanche poi tanto), prima uomini e ora donne dal cui punto di vista viene raccontata la storia.
Inutile dirlo, ma se io potessi farmi produrre un film, difficile com'è oggi lavorare e farsi conoscere, farei di tutto per distinguermi dalla massa, non mi metterei a fare questi film.

VOTO: 5 per entrambi