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mercoledì 7 marzo 2012

'Posti in piedi in paradiso', dov'è il vecchio Verdone?

Carlo Verdone al cinema è capace di far sballare il botteghino già dal primo giorno. Non male che sappiamo ancora riconoscere le commedie che meritano da quelle che no. Ma non posso fare a meno di dire, avendo visto quasi tutti i film di Verdone, che ormai la sua epoca migliore è passata. Posti i piedi in paradiso, insieme agli altri ultimi film è ben lontano da essere un capolavoro e una commedia brillante. E' appena più che sufficente nella media ma ha dei momenti davvero divertenti. Il bello di Verdone è anche qui che dopo una battuta ce ne sta subito un'altra e la risata continua, non si ride più per quella precedente perchè quella dopo è capace di superarla. E' comicità di situazione, di parola e di gesto. Gli attori sono i migliori sulla piazza al momento, ma sicuramente la scelta migliore del film è la presenta di Micaela Ramazzotti di cui già sapevo che fosse molto brava, ma che in questo film si supera. Capace non solo nei ruoli più drammatici, ma anche in quelli comici pure se caratterizzati da una certa problematicità e da un tocco drammatico. Resta comunque una delle migliori al momento ed'è molto ma molto espressiva, oltre ad avere una voce interessante. Verdone si circonda sempre di grandi talenti femminili, ma con Favino non poteva scegliere di meglio. Giallini ha già lavorato con lui, mentre la coppia Favino Verdone mi è sembrata molto funzionante e da ripetere, magari con una storia più convincente e più intrecciata. Verdone, almeno tu torna quello di prima però!

VOTO: 7

martedì 7 febbraio 2012

"ACAB" orgoglio italiano

Dicono che stia avendo molto successo in America, quindi sono corsa al cinema a vederlo, perchè il filmone di cui vi parlo è italiano.
E' ACAB (All cops are bastards) del regista della serie "Romanzo criminale", Stefano Sollima.
Ho visto qualche giorno fa, in attesa che iniziasse su MTV l'annunciazione delle nominations agli Oscar, il backstage del film e l'ho trovato interessante, anche se credevo non potesse piacermi, invece sabato mi sono smentita.
Parla della situazione che vivono i celerini in Italia, col compito di salvaguardare l'ordine pubblico e tutelare i cittadini, mentre ai loro diritti chi ci pensa? E' questa la frase del film che mi ha impressionata, e ho pensato che dev'essere un lavoro non poi tanto facile. Si deve essere sicuramente dei tipi forti, è uno di quei lavori che fai per una scelta di quelle meditate, non puoi capitarci a caso in quel settore della polizia di Stato. Sono persone che rischiano la vita ogni giorno, e non avrebbero motivo di lavorare se la gente della mia età (soprattutto e non solo) avesse la testa sulle spalle e si godesse uno sport per quello che è, ad esempio, come un gioco e non come una questione personale. E poi pure la questione degli extracomunitari abusivi, che casino. La storia è davvero ben strutturata, tratta bene ogni punto e ci spiega accuratamente cosa succede in quegli ambiti. La violenza ovviamente non manca, non so se come reazione spontanea a quella che si riceve o perchè i celerini ce l'hanno nelle ossa. Dopo aver visto certe scene sto nel dubbio. Sicuramente molte cose potrebbero essere evitate, in entrambi i fronti.
E' un film che merita, davvero da vedere e rivedere. Stupendi gli attori, in primis Favino. Secondo me questo è un genere che ci riesce bene e su cui dovremmo soffermarci dati i risultati. Soddisfatta con la speranza che dal botteghino arrivi la conferma che il pubblico italiano sa ancora scegliere bene.

VOTO: 9