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sabato 24 maggio 2014

"Alta società", ultimo film di una principessa

Grace Kelly è di quelle attrice donne che staresti ore ed ore ad ammirare, donna o uomo che tu sia. Soprattutto se recita in Altà società con Frank Sinatra e Bing Crosby e indossa abiti tanto meravigliosi da farti desiderare ardentemente di rinascere in un'epoca diversa.Una brava attrice, una bella donna dai lineamenti praticamente perfetti, una principessa nata; ma una recitazione che in certi punti mi ha lasciata perplessa. Sarà il linguaggio di recitazione degli anni '50 che col tempo si è andato diversificando?

I pezzi musicali non me li aspettavo, non sapevo fosse una specie di musical, ma sono davvero pochi per definirlo tale. Geniali i pezzi di Louis Armstrong! E' un genere classico di commedia americana di quel periodo, divertente da vedere per intrattenersi una sera. Sempre che l'invidia verso la sua protagonista non ci divori prima di finirlo!

VOTO: 6

venerdì 9 maggio 2014

"American gigolò" (Turturro o Allen?)

Non sono una grande fan di Woody Allen, al massimo sono una fan. Ci sono suoi film che apprezzo di più, altri di cui ancora non trovo il senso dopo anni. Siamo abituati a vederlo come attore/regista, ma ogni tanto nella sua lunga carriera si è concesso di farsi guidare da altri colleghi registi. L'ultimo esempio è Gigolò per caso scritto, diretto e interpretato da John Turturro nel ruolo di "allietatore' di donne insoddisfatte. Ovviamente portato a cattiva strada da quel marpione di Woody, nemmeno la terza età lo ferma!

Quello che appare fin dalle prime battute evidente è che la parte di Allen sembra proprio scritta su misura per lui, anzi non sembra...è! Le battute sono pensate per essere dette da lui, anche se il genio newyorkino le avrebbe rese ancora più pungenti e intriganti. Ma tutto sommato è il ruolo perfetto per lui, funziona molto bene in coppia con Turturro, il quale interpreta una parte non molto difficile ma in un certo senso abbastanza sfacciata e complicata.

La cosa migliore del film, a mio modesto avviso, è che la storia non cerca stane strade per parlare, va diretta dove vuole arrivare. Già da subito si mostra per quello che vuole essere, la storia di un uomo che si trasforma in gigolò per caso. La trama non ci confonde con strani meccanismi e scuse e in questo senso è un film che cammina abbastanza bene.

Molto brava Vanessa Paradis che non avevo mai visto recitare, scandalosa Sofia Vergara nella sua scena verbalmente hot, rigidamente perfetta Sharon Stone come moglie adulultera e amica gelosa.
Direi che funziona, non sarà chissà quale capolavoro ma sa bene intrattenere. D'altronde, come dice Woody Allen... basta che funzioni!

VOTO: 6

sabato 21 aprile 2012

"To Rome with love"

Venerdì esce al cinema To Rome with love e io venerdì sono al cinema.
Non mi fa impazzire Woody Allen, ci sono suoi film che ritengo davvero belli, altri come il penultimo, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, che sono insensati. O non li ho capiti.
To Rome with love secondo il mio parere merita di essere visto meglio di altre cose che ci sono per ora al cinema, e nel complesso mi è piaciuto e lo rivedrei subito molto volentieri.
Ma nemmeno questo film come l'altro che ho sovracitato arriva a una fine che abbia un senso compiuto. Alcuni episodi terminano meglio di altri.

L'episodio in cui recita lo stesso Woody Allen è uno tra i migliori. L'abbiamo visto in diverse interviste ultimamente è appare così appassito e inattivo che ci si chiede come possa aver recitato anche nell'ultimo film. Sembrerebbe che stia per morire da un momento all'altro, e invece davanti a una telecamera accesa prende vita e ci racconta una bella storia. L'elemento migliore dell'episodio è ovviamente il grande tenore Fabio Armiliato che canta sotto la doccia perchè ci riesce solo lì. Una messa in scena nei teatri davvero peculiare, e quello che ha fatto più ridere in sala.

L'episodio di Alec Baldwin con Jesse Eisenberg mi è sembrato il più noioso. L'attrice che fa innamorare il protagonista di "The social network" non mi piace molto, la scelta poteva essere più azzecata. Poteva andare l'onnipresente Baldwin nel suo ruolo, però non mi è sembrato niente di straordinario. Cosa ci avrà voluto dire Allen con questa storia? Oltre al fatto che fa bene cedere ai tradimenti, ovviamente...

L'episodio di Penelope Cruz tutto italiano, intrecciato a quello di Alessandra Mastonardi e compagnia bella mi è piaciuto, peccato che sia interamente preso da "Lo sceicco bianco" di Fellini di "qualche anno fa" con Alberto Sordi. E l'ho anche recensito da poco, è l'ultimo film prima di questo post. Che coincidenze! Ovviamente ci sono delle cose cambiate, per esempio il doppio tradimento della Mastronardi inizialmente con Antonio Albanese e poi con Riccardo Scamarcio, e quello di suo marito con Penelope Cruz. Fantastiche le zie shockate dalla provocante escort (Cruz) fatta spacciare per la moglie Milly (Mastronardi). Mi ha davvero molto ricordato il film di Fellini perchè il soggetto è lo stesso, con alcuni cambiamenti.
Brava Penelope che recita in italiano, così è più credibile, e bravo anche Alessandro Tiberi, il finto marito.

L'episodio di Benigni è quello più sensato di tutti, quello che manda un messaggio chiarissimo sul famoso quarto d'ora di notorierà. La moralità nei film di Allen non esiste, infatti nessun personaggio si domanda se sia giusto o meno quello che sta facendo, si vive d'istinti come gli animali. Niente rimorsi, al massimo solo rimpianti. L'interpretazione di Benigni è perfetta e ottima come al solito, ma io sono di parte perchè lo adoro letteralmente, anche se credo che chiunque difficilmente darebbe un parere contrario. Lo stesso Allen si è complimentato tantissimo con il suo doppio italiano, così dicono. Per certi versi è vero, anche se Benigni è più brillante nella sua modestia e umiltà.

Piccola riflessione: il film in se stesso non è un successo e non è premiabile, lo stesso film con attori diversi e sconosciuti anche se bravi non avrebbe avuto il successo che probabilemtne avrà "To Rome with love", ma siccome è girato in Italia e ci sono attori molto ma molto bravi, Benigni per primo che torna sul grande schermo dopo un'assenza di sette anni che a me personalmente pesa tantissimo, allora per questo motivo è piacevole da vedere. Il merito maggiore credo sia degli attori, non della storia anche se devo riconoscere che ci sono momenti davvero piacevoli. Credo che Allen si sia dato un po' alla superficialità, forse vive dei successi già ottenuti e dalla fama da genio che nei decenni scorsi si è guadagnato con merito. Adesso gira ogni anno qualcosa come due film, e incassa anche se le storie che scrive io stessa le avrei scritte meglio. Questa è la dura verità purtroppo, poteva accostare questa realtà a quella di un Leopoldo Pisaniello (Benigni) famoso per essere famoso. 

Il film PURTROPPO mi è piaciuto perchè è girato in Italia, mi dispiace dirlo e so che come motivo non basta, ma quasiasi cosa girata a Roma (anche una ripresa amatoriale) ha il suo fascino. Ancora una volta Allen si prende meriti che non sono esattamente i suoi.


VOTO: 8

sabato 21 gennaio 2012

"Alla ricerca del principe azzurro" traduzione pessima di "Stanca di baciare rospi"

Commento a caldissimo di un film ruota di scorta frutto dell'indecisione a testimonianza del fatto che mossi dall'indecisione agiamo sempre male.
Alla ricerca del principe azzurro, made in Mexico, uno dei peggior film visti nella mia vita. Banale, patetico, ripetitivo nel suo genere, prevedibile e ancora peggio. Un film senza scopo e senza storia, poco approfondito, male trattato.
A suo favore: qualche sequenza ben fatta, le canzoni (soprattutto Mecano) e il tema che sempre rafforza l'autostima di una donna e ne conferma certi pregiudizi veri.
A suo sfavore: l'intera storia e i dialoghi!

VOTO: 2

giovedì 5 gennaio 2012

"Breaking dawn"

Visto che sono in vena, approfitto. Ecco un altro film, questo sicuramente più famoso, la fama lo precede. E' Breaking dawn e se non l'avete visto, l'avete sicuramente sentito. Il titolo non dovrebbe suonare nuovo, è preceduto dai suoi fratelli, tutti ben riusciti, e amati da chi apprezza il genere. Successore di Harry Potter, ma saga meno degna di nota, senza nulla togliere al successo ottenuto da Stephany Meyer, autrice della saga Twilight.
Si tratta dell'ultimo capitolo, diviso in due parti, qui parlo della parte uno. Attendo la seconda parte, come tanti altri milioni di persone. Questo film che ha fatto il boom nelle sale di mezzo mondo, è sicuramente di livello artistico inferiore agli altri. E' il film più romantico della saga, ammetto che in certi punti arrivava a sfiorare il banale. Troppo zucchero, e troppe circostanze surreali. Ok che è tutto molto fantasioso, ma anche nella fantasia non nuoce un po' di veridicità e dignità, visto che comunque Bella è ancora fino a prova contraria umana!
Dettagli a parte, l'ho apprezzato, ma è da prendere come film non impegnativo, come passatempo e intrattenimento. Non ha alcun valore da considerare superiore a questo, tale è il suo scopo, e ci riesce meglio di altri, o non avrebbe riscosso tanto benestare.

VOTO: 6

giovedì 15 dicembre 2011

One day

Pronta per il tuo centesimo post? Si, sono pronta!
Un film che dovevo vedere con un'amica, ma poi l'appuntamento è fallito con mio gran rammarico, e l'ho visto da sola. Al cinema? Ma anche no. One day.
Bellissimo, emozionante e che ti tiene attaccata allo schermo, nel mio caso al monitor. Lei è Anne Hathaway, lui Jim Sturgess. Lei conosciutissima, lui... un po' meno, per quanto mi riguarda. Ma è stato comunque una grande scoperta, perchè oltre a essere bellissimo l'ho trovato perfetto per la parte di sciupa femmine che non vuole impegnarsi in una stroria e che si ritrova ad esserci dentro fino al collo senza accorgersene, e con l'aggravante di essere stato relativamente "fedele" a lei per venti anni. Lei appunto, che altro non era se non un'amica. Due che si sono sempre voluti ma in momenti sbagliati, e che hanno perso un sacco di anni ad inseguirsi. La conclusione non è come me l'aspettavo, ma se fosse finito bene sarebbe stata la solita commedia, quindi anche se è stato un finale sofferto mi è piaciuto molto. Sono rimasta shockata al momento dell'incidente, è arrivato all'improvviso, non se lo aspettava nessuno, anche se da sempre ho avuto una certa paura per le biciclette che molto facilmente passano inosservate. E' stato bello anche vedere come nel corso degli anni lui è cambiato, e come è arrivato ai 50 anni circa totalmente diverso e maturato dal dolore della mancanza. L'unica cosa che è dispiaciuta è stata l'assenza di un figlio, assenza che ha contribuito a farmi piacere la storia, tutt'altro che scontata. E poi la cosa che amo di più, la fantastica locandina! Una delle migliori degli ultimi anni! Vedetelo, è bello bello!

VOTO: 8

giovedì 2 giugno 2011

La favola reale di... "Felipe y Letizia, deber y querer"

Noi donne siamo sicuramente molto diverse tra noi, ma se c'è qualcosa che indubbiamente ci unisce è l'irresistibile passione per le favole d'amore. Ma parlo di quelle vere, favole d'amore nel vero senso della parola. Almeno io, ne vado matta, eppure non sono un tipo romantico, anzi... Se c'è una storia alla quale non so resistere è quella di una principessa, non c'è niente da fare. Ad esempio non mi stanco mai di vedere mille volte nel giro di poco tempo i film che si basano su biografie di famiglie reali di ogni epoca, mi piacciono anche per questo i film in costume, visto che ai giorni nostri è difficile che un matrimonio reale venga usato come tema per un film. Difficile ma non impossibile. Infatti "Felipe y Letizia" è l'ultimo film che ho visto che mi ha reso completamente schiava di se stesso. Come si può facilmente immaginare, racconta la storia d'amore tra l'erede della corona spagnola principe Felipe di Borbone e la giornalista televisiva Letizia Ortiz Rocasolano, dalla loro poco casuale conoscenza al giorno delle nozze. Ovviamente sono amante della Spagna e di tutto quello che la riguarda, ma negli ultimi tempi mi sono scoperta altrettanto appassionata degli eventi e alle curiosità che interessano la famiglia reale, sicuramente da quando ho visto per la prima volta questo film, l'ottobre scorso.
Una famiglia che ha poco di reale se pensiamo che è "all'altezza" di tutti, se pensiamo che è disponibile, semplice e discreta, e molto amata dagli spagnoli, ma di un amore che si è guadagnata con grande difficoltà nel corso degli anni che hanno seguito la fine della dittatura di Francisco Franco, nel 1975. Non per questo manca di classe, è sempre e comunque una famiglia reale, con tutti i suoi segreti nascosti nei secoli e con la sua classica mentalità religiosa e di esempio per la popolazione. Nonostante tutto gli spagnoli cominciano ad essere stanchi di dover mantenere una famiglia che costa sempre più visto anche l'aumento dei suoi membri negli ultimi anni. Sicuramente il principe e le infante non si pongono il problema di fare meno figli per non poterli mantenere, perchè a questo purtroppo devono pensarci gli spagnoli. Comunque è una famiglia molto attiva nel sociale e nella beneficenza, è questo il suo compito istituzionale, di arrivare dove il capo del governo non può, si occupa di estetica insomma. Il che fa ridere, ma è vero.
Ancora più vero è che la famiglia reale negli ultimi anni ha fatto parlare molto di se, ma solo perchè si è dimostrata essere una famiglia delle più normali. Per chi pensa che sia ancora sacra invece, tutto quello che accade nel Palacio de la Zarzuela è uno scandalo e perdita di credibilità. Insomma, è una famiglia presa di mira, puntata per ogni cosa che fa. Spesso si dimentica che anche i nobili sono uomini e anche loro vivono in questo mondo moderno e vi si adattano, non sono immuni da tradimenti, divorzi, malattie e morte. Loro non lo dimenticano, è più facile che lo facciano gli spagnoli. Esistono più papisti del papa e più monarchici dei re. Sembra assurdo ma è così. Così è avvenuto quando l'infanta Elena ha divorziato dal marito, e ancor più quando il primo novembre del 2003, dopo non pochi indugi da parte della famiglia, il principe Felipe ha annunciato il fidanzamento con la borghese e divorziata giornalista tv Letizia Ortiz. Colpo di scena. Ci troviamo quasi di fronte al matrimonio del secolo, destinato a suscitare interesse e polemiche in tutto il mondo, ma prima di tutto in Spagna. Eppure Letizia si è fatta amare da molti fin da subito per il suo essere diversa, anticonformista, ribelle (lo dice la sua biografia prima di conoscere Felipe) e con molto carattere. Insomma una di quelle che non si fa mettere i piedi addosso nemmeno se a farlo è un piede reale. No, no, donna carismatica e che sa il fatto suo, è stata la scelta migliore di Felipe. Non si è mai data delle arie ed'è sempre rimasta coi piedi per terra anche se a corte si dice che sia ambiziosa e ossessionata dal restare sempre al centro dell'attenzione. Per questo si dice che sia in lotta continua con le cognate, e i giornali tirano fuori storie che la farebbero diventare la principessa triste e anoressica che non si è ancora abituata a vivere in una famiglia come quella. Io ci credo poco, però non si potrà mai sapere cosa accade realmente in quella famiglia, non trapela nulla.
Comunque mi rendo conto che sto deviando troppo, ma era prevedibile parlando di cose che mi interessano molto. Tornando al discorso principale, Felipe y Letizia, deber y querer (Felipe e Letizia, amare e dovere) è una mini fiction di Joaquin Oristrell che ha come protagonisti Amaia Salamanca, Fernando Gil, Marisa Paredes e Juajo Puigcorbé, rispettivamente nei ruoli di Letizia, Felipe, regina Sofia e re Juan Carlos. La somiglianza dei due protagonisti con gli originali è spaventosa! Complimenti al regista! Un cast decisamente ottimo e un film a mio avviso stupendo non solo per la storia in se che è sicuramente intrigante, ma perchè pare essere molto fedele alla realtà dei fatti. Ovviamente la casa reale l'ha visto e ha smentito quasi tutto, ma noi non ci crediamo per due motivi. Prima di tutto perchè ci piace credere che le cose siano andate così e poi perchè loro smentirebbero la qualunque, non potendo ammettere. Insomma re e regina, che voi ammettiate o meno poco ci importa, ma fateci sognare e credere che storie come queste possono avvenire essendo che c'è ancora Harry d'Inghilterra libero per le strade di Londra...

VOTO: 8