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sabato 24 maggio 2014

"Yves Saint Laurent" il film (tanta roba per gli occhi)

Di recente ho visto Yves Saint Laurent, il film che racconta la storia difficile di un ragazzino innocente ma con un talento fuori dal comune che diventa capo di una famosa maison di moda di Parigi negli anni '50. E' proprio il papà della firma famosa che non tutti possiamo permetterci, un personaggio molto interessante e che mi fa venir voglia di vedere tanta roba biografica!

Il film è molto scorrevole, sembra di leggere un libro ben scritto, è raccontato in maniera lineare, fine all'idea che vuole dare di un artista che deve fare i conti con il suo talento. Oh, si, penso che faccia soffrire tanto il talento. Gli attori sono anch'essi talentuosi, soprattutto il giovane attore che interpreta lo stilista. Ho trovato piacevoli le immagini, le scenografie. Parigi rende tutto bello, come anche i vestiti dell'epoca. I costumi meritano un Oscar!

Consiglio davvero di vederlo, passerete quasi due ore spensierate e rilassanti, non è un film che richiede tanta partecipazione, cari voyeuristi... basta guardare e ammirare.

VOTO: 6

"The dreamers" di Bertolucci (capolavoro indiscusso)

Non so se è possibile distinguere la persona di un artista dal suo operato professionale, credo di no, soprattutto se questo fa cinema d'autore. Ad esempio, non nutro forte simpatia nei riguardi di Bernardo Bertolucci, ma riconosco che ha realizzato lodevoli capolavori, kolossal, cult.
Di recente ho visto The dreamers, film francese con giovani attori magnifici, tra i quali spicca Eva Green. Non sapevo fosse francese, e non sapevo nemmeno che fosse la protagonista quasi indiscussa di un capolavoro come questo. 

La vicenda è tutt'altro che semplice, racconta uno strano rapporto tra due fratelli gemelli e un loro amico rapito dall'avvolgente amore fraterno (?) di questi due adolescenti che con lui condividono la passione per il cinema. E in questo film c'è molto cinema, ci sono citazioni visive ovunque, dalle imitazioni agli elementi che rimandano a film famosi, da brevi spezzoni di pellicole qua e là a citazioni tratte dall'arte figurativa. Non c'è niente di questo film che non mi sia piaciuto, è indiscutibile il suo valore. E' talmente bello che non so cosa dire a riguardo! 

Molta pena per i gemelli, per il legame che li lega e li fa apparire tanto forti ma in realtà nasconde una debolezza individuale che fa respirare desiderio di morte nella ragazza. C'è una sonora malinconia negli occhi di ognuno di loro, sembra di potergli leggere dentro. E cosa dire della reazione dei genitori dopo la scoperta? Mi sono sembrati così timidi, come se fossero dispiaciuti di essere li, come se fossero stati loro ad essere scoperti sul luogo dei misfatti.

Ma purtroppo non digerisco l'attore che interpreta l'amico, il biondino americano che mi ha terrorizzata in Funny games del mio maestro M. Haneke. Altro da dire? No, niente. Forse così deve essere quando si parla di film riusciti.

VOTO: 9

giovedì 8 maggio 2014

"La commedia del potere" (che commedia non e')

Isabelle Huppert è per me come una garanzia quando si parla di scegliere un film da vedere. È tra le migliori attrici francesi di tutti i tempi, è di quelle che sembrano non avere un vasto repertorio di espressioni ma che recitano con gli occhi. Poche come lei lo sanno fare, sicuramente Kristin Scott Thomas e Charlotte Gainsbourg sono tra queste. E di fatto sono tra quelle che preferisco.

La commedia del potere è un film di Claude Chabrol, uno dei padri della cara Nouvelle Vogue, quindi quando spulciando tra i miei dvd ho beccato questo nome mi son detta subito: "È lui l'uomo che cercavo!" Invece mi sono trovata davanti a un film troppo lungo, che cammina poco ma che sicuramente racconta molto, con una struttura narrariva che include scene scelte meticolosamente per la pregnanza di quello che voglio dire. Penso sia sicuramente ben scritto, ma a causa dell'ambiente un po' cupo e noioso - quello della giustizia - rischia di raddopiare la percezione della sua durata. Tutto sommato sono quasi due ore che ho retto senza addormentarmi e in quanto a Chabrol...non voglio fermarmi qui!

La donna coi guanti rossi viene assorbita dalla sua vita lavorativa, non esiste più nulla per lei. Spesso l'uomo tende a fare del lavoro il suo unico interesse. Non so quanto sia giusto o sbagliato, ma quando ami ciò che fai - e non è da tutti - non vedi nient'altro. Forse succede perché il resto sembra non avere di meglio da mostrarti.

VOTO: 4

lunedì 5 maggio 2014

Mia moglie e' un'attrice (ed e' vero!)

Dobbiamo riconoscere che se certi film "tirano", molto spesso il merito è del gossip. Puoi essere una bravissima attrice, la migliore del panorama europeo. Puoi essere un aspirante regista con tutte le carte il regola e il talento per farti conoscere. Ma se sei già abbastanza famoso di tuo, decidi di fare un film con tua moglie che è la figlia di Jane Birkin e Serge Gainsbourg...allora caro mio, hai capito tutto dalla vita.

Ovviamente sto parlando di Mia moglie è un'attrice, il film che Yvan Attal firma come sceneggiatore e regista e in cui recita al fianco di quella bravissima moglie che si ritrova, che non è altra che Charlotte Gainsbourg. Be', è inutile chiederci quanto ci sia di autobiografico, potremmo vergognarci a immaginare la risposta. Ci basti sapere che Yvan e Charlotte mantengono i loro nomi nella finzione cinematografica.

La trama non è niente di straordinario, si sviluppa attorno a una coppia - lui giornalista sportivo e lei famosa attrice francese - in un comune momento di crisi e di reciproci tradimenti. La locandina del film è molto carina, lui è chiaramente offuscato dalla personalità di lei ma credo che anticipi un po' la risoluzione finale. Film nel film, un po' mi ha ricordato l'anche francese Effetto notte, geniale la pensata di far spogliare tutti durante le riprese, per far sentire a proprio agio l'imbarazzata Charlotte entrata in crisi per una scena di sesso con il settantenne più seducente del cinema.

Oltre a sentirmi spiona a tratti - sembrava di essere davvero nella casa parigina della coppia di attori - ho trovato il tutto molto piacevole, senza chissà quali aspettative e molto scorrevole. Mi è sembrato strano e curioso vedere la Gainsbourg immersa nella commedia, l'ho sempre vista in parti drammatiche e mi aspettavo che all'improvviso partisse qualche pezzo di tragicità. Vedi ultima scena in cui scopre di essere incinta e mette su l'imitazione di se stessa al nono mese di gravidanza. Sa fare anche lei le facce buffe, anche se le consiglierei di ridere un po' di più! In quanto a Attal, ha proprio la faccia da psicopatico! Non è la prima volta che lo vedo nella parte del marito ossessivamente geloso - vedi Partir in cui è "nightmare" di Kristin Scott Thomas - e credo sia proprio nella sua pelle! A questo punto spero bene per Charlotte...

VOTO: 6

giovedì 19 aprile 2012

"I vitelloni" di Fellini

Sto imparando poco a poco a conoscere Federico Fellini, partendo dai film più vecchi per arrivare ai più "recenti". Uno di questi, il suo secondo film, è I vitelloni. Una trama così ricca e ben intrecciata, divertente, è l'origine della vera, vecchia e sana commedia italiana.
Ho letto da qualche parte che questo è uno dei film preferiti dal famoso Quentin Tarantino, e ha i suoi motivi. Fa davvero piacere sapere che molti dei nostri vecchi registi che hanno fatto storia sono punti di riferimento, spunto e ispirazione per i registi e geni di oggi.
Alberto Sordi, Riccardo Fellini (fratello del regista), Leopoldo Trieste, Franco Fabrizi, tutti dei grandi. Ma il cast è molto più ricco. Mi ha ricordato Amici miei per le amicizie, non per il genere. Qui non c'è tempo per fare scherzi, è ambientato in un epoca in cui avevano ben altro per la testa per pensare a divertirsi come facevano i grandi comici di "Amici miei".
Ho odiato comunque molto il personaggio di seduttore di Fabrizi. Traditore più che altro, senza rispetto, egoista e quel che segue. Pentito poi, per fortuna, ma non so quanto e se crederci.

VOTO: 8

mercoledì 7 marzo 2012

'Posti in piedi in paradiso', dov'è il vecchio Verdone?

Carlo Verdone al cinema è capace di far sballare il botteghino già dal primo giorno. Non male che sappiamo ancora riconoscere le commedie che meritano da quelle che no. Ma non posso fare a meno di dire, avendo visto quasi tutti i film di Verdone, che ormai la sua epoca migliore è passata. Posti i piedi in paradiso, insieme agli altri ultimi film è ben lontano da essere un capolavoro e una commedia brillante. E' appena più che sufficente nella media ma ha dei momenti davvero divertenti. Il bello di Verdone è anche qui che dopo una battuta ce ne sta subito un'altra e la risata continua, non si ride più per quella precedente perchè quella dopo è capace di superarla. E' comicità di situazione, di parola e di gesto. Gli attori sono i migliori sulla piazza al momento, ma sicuramente la scelta migliore del film è la presenta di Micaela Ramazzotti di cui già sapevo che fosse molto brava, ma che in questo film si supera. Capace non solo nei ruoli più drammatici, ma anche in quelli comici pure se caratterizzati da una certa problematicità e da un tocco drammatico. Resta comunque una delle migliori al momento ed'è molto ma molto espressiva, oltre ad avere una voce interessante. Verdone si circonda sempre di grandi talenti femminili, ma con Favino non poteva scegliere di meglio. Giallini ha già lavorato con lui, mentre la coppia Favino Verdone mi è sembrata molto funzionante e da ripetere, magari con una storia più convincente e più intrecciata. Verdone, almeno tu torna quello di prima però!

VOTO: 7

domenica 5 giugno 2011

"Speriamo che sia femmina"

Ogni tanto su LA7 fanno bei film, è l'unico canale della televisione italiana dove di tanto in tanto si trova qualcosa di interessante da vedere in prima serata. Due giorni fa hanno trasmesso Speriamo che sia femmina. Il titolo mi veniva a conoscere, sapevo di averlo già sentito da qualche parte ma non ricordavo di chi fosse. Poi sono partiti i titoli di coda e un nome è balzato ai miei occhi... Mario Monicelli. Ovviamente ho guardato il film, non potevo perdermelo. Nel cast attori famosi, italiani e non. Liv Ullmann, Catherine Devenue, Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Giuliana De Sio, Stefania Sandrelli e Bernard Blier tra i tanti. Insomma, questo è uno dei casi in cui basta vedere il cast per convincerti automaticamente a vederlo.
E' una storia di tutte donne, e gli uomini che ci sono fanno soltanto da contorno, tanto che il film termina con tutte le donne a tavola felici e contente perchè all'uomo della loro vita hanno preferito la loro felicità, e quindi restano tutte senza uomini. Per questo mi ha fatto molto pensare a Volver di Pedro Almodovar per la fitta trama anche se si tratta di cose decisamente diverse. Comunque mi ha ricordato Volver perchè gli uomini vengono quasi tagliati fuori dalla storia e sono le donne a fare da indiscusse protagoniste, come accade spesso in Almodovar.
Si tratta di una storia che raccoglie diverse storie, è un film da intrattenimento ma di quelli fatti bene, di quelli che guardarli è un piacere! Poi da Monicelli non potevamo aspettarci altrimenti... Eppure, forse perchè conosco poco di questo regista, non avrei mai detto che è un suo film, perchè credevo che fosse più da commedie comiche invece è una storia normalissima senza chissà quali spunti per ridere, se non consideriamo il vecchio malato di Alzheimer che per le circostanze in cui si caccia ci ricorda che il film è firmato Monicelli.

VOTO 6

giovedì 26 maggio 2011

Si, si... "Stanno tutti bene"

http://www.cinematografo.it/cinematografo_new/allegati/9382/stanno-tuui.jpgCi credete? Vi dico di non farlo perchè non stanno affatto tutti bene. Non so se è così anche nel remake americano con Robert De Niro uscito quest'anno, ma nell'originale tutto italiano non lo è. Se il remake che non ho visto è fedele al suo predecessore, allora in "Stanno tutti bene", stanno tutti male. La regia è del grande Giuseppe Tornatore, il migliore in campo oggi, e l'attore è forse il più grande italiano di tutti i tempi ad una delle sue ultime fatiche. Marcello Mastroianni, proprio lui. Traformato in vecchietto catanese, niente di uomo duro dei film di  Fellini, va a trovare i figli al nord per vedere come vivono, e trova di tutto. Tutto il contrario di quello che si aspettava. Li visita uno per uno e scopre che non vivono così bene come credeva, e scopre alla fine che tutti nascondono un segreto, la morte di uno di loro. Il padre scopre così la verità tenutagli nascosta ma non si arrabbia. I figli l'hanno fatto per non far star male lui e la madre. Ma anche il padre nasconde un segreto simile... Non vi dirò cosa perchè rovinerei tutto. Ma è davvero sorprendente! Comunque fidatevi sempre e solo dell'originale!
Il film non è solo triste, anzi ci sono diversi spunti divertenti dati dalle battute con accento siciliano di Marcello Mastroianni, davvero imperibili! La sua presenza risolleva le sorti di qualunque film, anche il più banale. E per un film come questo che è scritto niente poco di meno da Tornatore, il successo è assicurato. E infatti lo è stato, tanto che gli americani l'hanno riportato al cinema con De Niro nel ruolo di Mastroianni.
http://www.auditoriumcasatenovo.com/cineforum-2011/stanno-tutti-bene.jpgUna cosa che mi è rimasta impressa è l'incubo ricorrente del vecchietto sulla spiaggia, mia ha lasciata perplessa. Non sono ancora del tutto certa del suo significato. Chi l'ha visto mi spieghi un po'. Chi non l'ha fatto, lo faccia subito!

VOTO: 9