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venerdì 2 maggio 2014

Qualche parola su Nymphomaniac Vol. 2

Immaginate di trovare su internet un film che volete vedere da tempo, in lingua originale, con i sottotitoli in italiano e soprattutto prima che esca al cinema. Pensate di aver vinto al Lotto e tenete il film nella cartella "Video" come prezioso reliquiario da aprire al momento giusto. Immaginate anche che il momento giusto venga continuamente posticipato da un "Ma si, domani lo vedo!" e che così, nel frattempo, arrivi il giorno di uscita del film senza che ve ne rendiate conto.
Ecco come mi sono fatta scappare l'occasione di essere tra le prime persone del pubblico a recensire Nymphomaniac Vol. 2! Ma visto che è uscito solo da due giorni e che parlo dei film soprattutto perchè mi diverte farlo, voglio chiudere il capitolo iniziato parlando della prima parte del film. Perchè odio lasciare le cose a metà.

Nymphomaniac Vol. 2 è impossibile da capire senza aver prima visto il Vol. 1, contrariamente da quanto si pensi non c'è solo sesso, argomento che non avrebbe bisogno di particolari trame, ma tutta la storia segue un filo logico che, persa la prima parte, farebbe cadere qualsiasi spettatore in un giudizio negativo avventato. Come già detto, Nymphomaniac non è sicuramente solo sesso. Ogni tanto c'è dell'altro.
Ho trovato questo secondo e conclusivo episodio molto più crudo del primo, a causa della violenza e del sangue che in alcune scene più di altre si faceva vedere e mi incitava a mettere fine alla mia visione del film. Ma ho resistito! Non prendetemi per moralista, ma vedere questo film di notte, al buio, sola nella propria stanza... sfido chiunque a dormire serena! Mi lascio facilmente coinvolgere, sono molto empatica, quindi mi converrà imparare presto ad assumere una visione distaccata dei film che vedo, o mi farò risucchiare dall'irreale! 

Ho ammirato particolarmente la fotografia, è davvero molto chiara, così luminosa da sembrare un contrasto voluto col tema crudo e a tratti oscuro del film. Ho amato tantissimo Charlotte Gainsbourg, è eccezionale, una di quelle attrici che con poco ci fanno abituare alla loro espressività essenziale ma al contempo totalitaria. Splendida interprete, ho deciso di vedere altri suoi film al più presto, trovo in lei quella malinconia assoluta che mi piace vedere nelle protagoniste dei generi di film che amo, i drammatici e non solo.
L'attore che interpreta l'amico di Joe, del quale adesso non ricordo il nome, mi è sembrato "giusto", se posso usare questo termine. Questo durante tutt'e due i film, ma il suo cambiamento alla fine mi è sembrato azzardato, mi è sembrato troppo. Pensandoci bene è possibile che la reazione di un uomo sia quella, al trovarsi di fronte a una donna come questa... una ninfomane! E' quasi traumatizzante che ci venga negata la visione dello sparo, diamo per scontato che lei lo abbia ucciso e anche io penso sia così. Il mio parere è che Joe si sia per la prima volta aperta con qualcuno, che abbia riposto la sua fiducia in un estraneo, che si sia sentita per la prima volta violentata e che abituata da sempre a scegliere con chi andare a letto, questa volta non lo voleva e sia stata costretta a uccidere. D'altronde la scena che precede di poco l'ultima, di quando l'amico spiega la sua visione del perché Joe non sia riuscita ad uccidere Jerome, è davvero anticipatrice di quello che accadrà alla fine. L'amico motiva forse la sua stessa morte, senza saperlo.

Complessivamente non mi va di sprecare molte parole su questo film. Penso che il regista abbia voluto toccare il tasto più debole dell'essere umano, il sesso, spacciandolo per arte propria sapendo per certo che una storia così avrebbe incassato un sacco di soldi e fatto parlare di sè a lungo. E così è successo. Mi sembra che la sua bravura sia stata quella di trovare il modo per attivare la curiosità morbosa di questi spettatori così voyeur, tra i quali mi includo, per carità! Non so se sia arte, sicuramente la trama in sè non mi ha catturata, l'ho trovata abbastanza esile e troppo ancorata all'aspetto visivo di quello che ci viene generosamente mostrato. Forse fin troppo generosamente! In più mi sembra molto deludente che molte scene siano "finte", è giusto che si usi un'esagerata post produzione per film di fantascienza, ma è assurdo che lo si faccia con film che parlano della cosa più umana al mondo: il sesso e quindi la vita.

VOTO: 5

martedì 22 aprile 2014

Recensione di "Nymphomaniac: Vol. I"

Ho pensato che l'avrei voluto vedere, anche se sul fatto di andare a vederlo al cinema ho sempre avuto dei dubbi. Visto che è stato molto discusso già da quando Lars Von Trier dichiarò che l'avrebbe girato: Nymphomaniac.
Un regista controverso che con molto coraggio, parecchia irriverenza e sfacciataggine, completa la sua trilogia sulla depressione, dove il sesso non manca. Nymphomaniac è stato ultimato in due diverse versioni, quella più facile da trovare in giro è di quasi due ore per parte, visto che il film è diviso in due volumi usciti al cinema a distanza di meno di un mese. Il secondo volume uscirà nelle sale italiane a giorni. 
Un cast che include Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe. Un repertorio di corpi di attori che si prestano alle sequenze più impensabili per un cinema d'autore qual è quello di Von Trier. Ma sicuramente se dici si a un regista così, sai che stai andando a girare un film che ha sempre qualcosa di perturbante. 

Si è parlato tanto dei nudi e delle scene di sesso esplicito in questo film, tanto che anche la curiosità dei meno appassionati di cinema è stata stuzzicata senza conoscere il regista che usualmente acchiappa solo i più cinefili. Ma quello che i comuni mortali non sanno è che non tutto quello che luccica al cinema è reale e presuppone la presenza di un corpo fisico sul set. Sicuramente in questo film c'è molto lavoro di post produzione. Per alcune scene sono stati chiamati attori del genere porno, in altre i rapporti sessuali sono stati ricostruiti con la computer grafica, soprattutto le parti intime dei protagonisti. 


Ma andiamo al fulcro della questione. Nymphomaniac è classificato come film drammatico erotico, quindi non bisogna fermarsi a considerare solo la parte "erotica", dal mio punto di vista è solo il modo in cui ci viene raccontato un dramma. Il regista stesso ha affermato che il suo film non è un omaggio al porno, non vuole avere solo a che fare con la pulsione sessuale ma con le relazioni che questa crea al nostro intorno, come una ragnatela. Come le pulsioni considerate più basse possono essere un aspetto di qualcos'altro, un qualcosa che unisce alto e basso. Gli opposti. Quindi il contatto fisico e quello spirituale, il carnale e lo psicologico, l'atto puramente sessuale e la riflessione più profonda. Pare che il regista danese voglia distruggere i tabù sul sesso invitandoci a vedere altri aspetti della questione. I parallelismi che questo argomento condivide con il resto delle cose che ci fanno riflettere, perchè probabilmente secondo lui anche il sesso più unicamente fisico non è superficiale. Quindi cambia lo statuto del sesso, e del sesso al cinema. 

Per i più tradizionalisti questo discorso apparirà assurdo, ma non voglio dire che io approvo quanto ho visto in questo film. Io ho preferito le parti in cui Joe/Charlotte racconta al suo interlocutore, l'interpretazione dell'attrice è molto avvincente per i miei gusti. Sicuramente ho apprezzato la fotografia, molto accurata specialmente nella prima sequenza che anche se lenta arriva al culmine quando parte la musica rock. I simbolismi del film sono molti e sicuramente non li ho colti tutti. 

Le cose più belle di questo primo volume sono il monologo di Uma Thurman che è una vera lezione di recitazione, l'intonazione e tutto ciò che riguarda la voce di Charlotte Gainsbourg che è unicamente triste, depressa, malinconica, infelice e tutto quanto di negativo possa esistere al mondo. Per ultimo il modo inusuale in cui la Joe giovane giunge a farci capire che quello nei confronti di Jerome è amore. Quindi l'affiancamento di due dei suoi amanti che insieme fanno, con le loro caratteristiche di selvaggio e amorevole, l'uomo della sua vita. Jerome. Non mancano i confronti e i paragoni con la musica e con la natura. 

Ma vogliamo parlare della locandina del film? Per me è la cosa più bella, è una meraviglioso come il minimalismo possa essere geniale!
A questo punto aspetto di sapere come finità la storia! E voi lo vedrete solo per voyeurismo?

VOTO: 6