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lunedì 21 maggio 2012

"Match point"

Che la risata fosse una delle medicine più potenti si sapeva, ma Match Point ce lo vuole dimostrale ad alta voce. Storia biografica di un grande medico che cura i suoi pazienti parlandoci. Non fa le veci di uno psichiatra. Rompe le distanze tra medico e paziente e lo fa come se avesse a che fare con dei bambini. Fa uscire fuori il bambino che si nasconde dentro ogni adulto, strappa un sorriso a tutti, anche alla sua amata inzialmente restia e spaventata dalla sua attitudine. Peccato che finisca male. Meno male finisce la legittimazione del suo impegno e lavoro, il riconoscimento dei suoi meriti di uomo e poi di medico. Tutti i medici dovrebbero prima imparare a trattarci come loro pari e poi andare alla teoria.
Storia ben strutturata, nessuna falla, anzi fila liscio come l'olio. Bravissimo come sempre in una parte troppo simile a lui, Robin Williams.

VOTO: 9

mercoledì 18 aprile 2012

"Memento" e impazzite (più link film)

Se volete impazzire letteralmente e avete finito i cruciverba a disposizione, vi consiglio di vedere Memento. Vi assicuro che alla fine vedrete deformato il vostro modo di osservare la realtà. E quando un film riesce a far questo secondo me merita, anche perchè Nolan non è la prima volta che ci sconvolge se non l'esistenza almeno la giornata! Qualcuno ha mai sentito parlare di Inception?
Il film ha la particolarità di essere girato in maniera cronologicamente inversa, ovvero il regista l'ha fatto montare al contrario, per rendere più verosimile la storia ponendoci allo stesso punto di vista del protagonista che ha una malattia che gli fa perdere la memoria e cancella tutto quello che è avvenuto molto tempo prima e anche le cose più recenti. E' un film da perdere la testa! Montato dalla fine per cui l'inizio è la fine e la fine è l'inizio, io l'ho visto montato al contrario, cioè cronologicamente giusto ma non è così che l'ha voluto Nolan. Ok, credo di aver confuso le idee a tutti. Sono rimasta scontenta dopo aver scoperto che non era quella la vera versione originale, quindi meriterebbe di essere visto al contrario anche se non si capirebbe completamente niente! Ma è un modo davvero curioso di fare un film, è geniale, questo regista è all'avanguardia, sperimenta e non si limita a fare film seguendo il linguaggio standard di comprensione! Sfida le regole del cinema e della narrazione, sfida se stesso mettendosi così alla prova e soprattutto sfida lo spettatore dimostrandogli che si fida dell'intelligenza e capacità di cogliere di una generazione ormai abituata ad avere il cinema nel sangue. 

QUI la prima parte del film su Youtube e da lì le altre parti! Buona visione!

VOTO: 10

sabato 21 gennaio 2012

Con ritardo di 13 anni... "Il miglio verde"

Tanti sono i film che sbirciavo da piccola mentre i miei genitori li guardavano e commentavano dalla cucina. Non mi era permesso vederli prima perchè molti erano a bollino rosso, e da grande alcuni li ho visti. Tra questi Il miglio verde. Un film che avranno visto tutti, e che mi mancava. Tra tutte le cavolate che guardo, proprio questo mi mancava. Mi perdo capolavori... Comunque l'ho visto, e rimane tra i film che non rivedrei. Non perchè non mi sia piaciuto, ma perchè è di quelli che ti basta vedere una sola volta, che non ti scordi e che già solo l'idea di attraversare quel miglio con i protagonisti ti fa sentire male, come se lo dovessi percorrere realmente. E' stato impossibile vederlo con distacco e indifferenza, nel senso che non puoi guardare Il miglio verde senza immedesimarti in John Coffey e negli altri "criminali", e piangere magari, o commuoverti, che non è lo stesso. Io ho pianto, la differenza sta nel fatto che mi sono sentita per più di un attimo Paul Edgecombe (Tom Hanks). Quante e quante volte, in maniera differente, condanniamo le persone per colpe non commesse, quante volte le condanniamo per cose realmente fatte ma senza meritare il pulpito di giudice. Potrebbe sembrare una riflessione stupida, eppure questo è stato tutto quello che mi è passato nella testa guardando negli occhi Paul che non riusciva a pronunciare le parole "Vai col secondo", mentre rivedeva lucidamente le atrocità commesse quel giorno da un uomo che non era John. Attimi drammatici quelli di chi ha nella bocca la vita di una persona. E poi la grande dignità di un uomo condannato a morte da innocente che non prova nemmeno un attimo a gridare la sua innocenza, ma lo fa solo mostrandola dolcemente a chi già aveva la quasi certezza della sua non colpevolezza. Un atteggiamento al limite del reale che può avere solo una persona con un tocco in più degli altri e con una sensibilità fuori dal comune.
La cosa più bella è stata la scelta dell'attore che interpreta Coffey per la sua inconsueta verità che ha stupito chiunque si sia fermato (almeno inizialmente) al suo aspetto fisico.
La prima parte del film è sicuramente più lenta della seconda, che è al contrario la parte più drammatica e movimentata. Altra scena di alta tensione è stata quella della guarigione della moglie del capo e le successive scene che raccontano il ritorno alla prigione. Sono successe diverse cose in così poco tempo da far restare senza fiato.

VOTO: 9

mercoledì 28 dicembre 2011

"Contagion" da panico

Somiglia molto a un incubo. E ammetto che dopo averlo visto per diversi giorni il mio inconscio ci marciava su. Diciamo che non lascia indifferenti. E' Contagion, un contagio mortale che nasce inspiegabilmente e che solo alla fine trova la sua origine e rende tutto più chiaro, stupidamente chiaro. Come per un errore il mondo cambia, e come per un errore si muore. NESSUNO E' IMMUNE ALLA PAURA.
Un cast non da teatro della scuola, un gran cast. Le due grandi Kate Winslet e Gwyneth Paltrow liquidate prima del previsto. Un escamotage che ho trovato stupendo. La Paltrow muore a pochi minuti dall'inizio, ed'è ricordata per tutto il film come prima vittima di un virus letale. La Winslet va incontro a un destino certo, e noi guardiamo che il tutto accada consapevoli come lei di cosa l'aspetti. Non esistono protagonisti, la protagonista è la paura e l'istinto di sopravvivenza. Se proprio ci deve essere qualcuno che ha un merito, allora la regina è la dottoressa che sperimenta su se stessa per trovare l'antivirus che possa salvare il mondo da un terribile contagio che si allarga a macchia d'olio sulla terra e non risparmia nessuno. E poi Marion Cotillard che ormai è diventata famosissima, con quell'accento francese fa da garante a una disgrazia che pare non avere rimedio. Tutto si risolve per il meglio solo dopo aver fatto passare sotto la ghigliottina milioni di persone nel giro di pochissimo tempo. Circostanze realmente verificatisi, una seconda "mucca pazza", un allarme davvero attuale e che si presenta anche oggi, come nel 2009.

VOTO: 8

giovedì 9 giugno 2011

"L'amore nascosto"

"Tua sorella non mi amava, ed'è molto triste quando una figlia non ama sua madre."
Queste le parole pronunciate da Carmen Maura in Volver. Ma non è del film di Almodovar che voglio parlarvi, bensì di una storia molto più drammatica che ci viene raccontata in L'amore nascosto di Alessandro Capone. Una madre rinchiusa in un'ospedale psichiatrico è convinta che sua figlia la odi, da parte sua la figlia crede di non essere amata da sua madre. Per tutto il film filtrano pensieri e deliranze di una drammaticamente splendida Isabelle Huppert nel ruolo di una donna depressa e maniacale. Quando si trova a parlare con la figlia la scena appare a noi come tratta da un sogno, forse per farci condividere la visione della donna e riuscire a metterci nei suoi panni. Ci sono diversi punti oscuri a mio avviso, per esempio non ho capito esattamente se l'odio di cui si parla in tutto il film deriva realmente dalla figlia, come sostiene nella sua malattia la madre, o se al contrario, volendo dare ragione alla figlia, è la madre che non è riuscita a instaurare un rapporto che dovrebbe venire naturale tra madre e figlia. Inizialmente, forse per colpa dell'eccellente interpretazione della Huppert che suscita moltissima pena in questo film, ero convinta che la colpa fosse della figlia troppo cattiva nei confronti della madre. Poi però molte cose hanno iniziato a non essere chiare. Per esempio la figlia pagava 300 euro al giorno per far stare lì dentro la madre, e l'andava a trovare. Ma la madre era quasi terrorizzata da sua figlia, ne temeva il giudizio, ne aveva soggezione, e questo sicuramente è un allarme. Ma alla fine, quando la figlia muore, la madre dice che è stata la sua ultima maniera per farla soffrire, come se si fosse voluta uccidere per farle un dispetto. Questo sicuramente è il ragionamento di una donna malata di mente. Ma alla fine, quando tutto sembra dar ragione alla figlia, la figlia rivolgendosi alla madre che si occuperà della nipote, pronuncia tali parole: "Lei sicuramente ti amerà". Frase che mi ha lasciato perplessa, perchè è come se avesse voluto dire che lei non era riuscita ad amare la madre, ma che la nipote le darà sicuramente l'affetto di cui ha di bisogno. Forse il finale è a libera interpretazione e non me ne sono accorta, o forse la nostra mania di voler trovare per forza un colpevole a cui scaricare tutte le colpe anche in un film mi ha portato fuori strada.

VOTO: 8