Quando mi sono concessa un sogno non sapevo ancora che sognare non significa necessariamente sognare in grande, ma lo immaginavo. Così ho sognato in piccolo ed'è venuto fuori qualcosa che non pensavo di riuscire a fare. So che c'è bisogno di coraggio e se c'è un contesto nel quale posso dire che io non ho paura, questo è la mia passione, il cinema, e la scrittura che lo precede.
Quindi vi chiedo, secondo voi...
Cosa succede ad
una coppia di giovani sposi in auto se prima di mettere in moto le chiavi
cadono? Cosa succede se vanno a cadere dove non ti saresti mai aspettato?
Innamoramento, amore, disinnamoramento, monotonia, crisi: nella loro auto c’è
tutto e non c’è niente.
Il teaser del corto QUI!
Ve lo chiedo perché questo è quello che ho cercato di indagare, questa era la domanda e questa è la sinossi del mio primo corto, assolutamente amatoriale, indipendente, low budget e senza pretese. Davvero, non è necessario avere chissà quali ultra tecnologiche attrezzature, abbiamo bisogno di buone idee, non di grosse somme di denaro. Non mi vergogno a dire che In automatico è stato girato unicamente con una NIKON D3100 e con un faretto a LED. Aggiungerei anche che è assolutamente "migliorabile", perché non mi piace pensare che l'avventura a cui mi ha portato si è conclusa una volta montato il prodotto e una volta passato l'entusiasmo della prima proiezione e dei commenti positivi e negativi di chi l'ha visto. Dico che è assolutamente migliorabile perché è un'opera aperta, che in qualunque momento posso riprendere e smontare, rifare dall'inizio o anche solo fantasticarci su.
Quando a maggio ho iniziato a scrivere la sceneggiatura (la cui idea è stata puramente casuale, perché mentre vivo lo faccio in due universi paralleli che a volte si intrecciano facendomi prendere certe botte...) mi mancava un pezzo importante della storia, mancava la svolta. Ci stavo seriamente pensando, ero a letto quando ho avvertito qualcosa come se dal nulla stessi sputando fuori una grossa idea! Dico dal nulla, ma probabilmente la svolta si muoveva già da un po' dentro di me e stava fermentando, per poi arrivare all'esplosione. Così ho partorito la risoluzione finale della storia e quando mia sorella, il mio grande supporto nonché la persona di fiducia che per prima ha il compito di visionare quanto scrivo, ha dato il visto dicendo qualcosa come "Potrebbe funzionare", ho concluso la sceneggiatura. Per fortuna c'è lei pronta a dirmi "Questa è una cavolata, cancellala", altrimenti chissà cosa combinerei! Ma sa anche assecondarmi, mi lascia tenere quello che non sono disposta a cancellare perché le ho fatto una lezione sul concetto di "l'estro dell'artista non va contrariato". Ci sono battute della sceneggiatura che lei ha disapprovato dal primo momento, una in particolare l'ha fatta ridere perché la reputava ridicola e ogni volta che leggevamo lo screenplay e ogni volta che rivedevamo il corto, lei mi guardava e rideva. La battuta in questione è:
- Strappo? Lo strappo ce lo dà Matilde a noi in testa, con tutto quello che le ha fatto passare quell'incosciente!
Visto che appariva ridicolo, a suo dire, e forse un po' suonava male, è stato trasformato in:
- Strappo? Lo strappo ce lo dà a noi Matilde, con tutto quello che le ha fatto passare quell'incosciente!
Anche il titolo è stato soggetto a cambiamenti, è passato dall'essere In the car all'essere Nell'auto, poi ancora In auto fino a diventare qualcosa di più semplicemente...automatico!
Non è ancora possibile vederlo perché, senza molte pretese, il corto è stato inviato ad alcuni concorsi per cortometraggi. Probabilmente dopo l'estate sarà online.
Anche il titolo è stato soggetto a cambiamenti, è passato dall'essere In the car all'essere Nell'auto, poi ancora In auto fino a diventare qualcosa di più semplicemente...automatico!
Non è ancora possibile vederlo perché, senza molte pretese, il corto è stato inviato ad alcuni concorsi per cortometraggi. Probabilmente dopo l'estate sarà online.
Quando sogniamo siamo soli, ma il mio è stato un sogno molto popolato. Abbiamo girato quasi interamente di notte, al buio tra i mesi di ottobre e dicembre, quindi per me è stato davvero come se stessi sognando. Dovevo essere nel mio letto e invece avevo con me sette angioletti che puntualmente mi tiravano giù dal letto e mi infondevano nel cuore una gran voglia di fare, e di fare insieme. Il freddo ci ha poco a poco intorpiditi ma entusiasti, felicemente incalliti e tenacemente uniti siamo andati avanti settimana dopo settimana. E' stata dura, ci sono stati momenti meno belli ma nemmeno per un momento ho pensato di mollare! Mentre operavamo pensavamo a che aspetto avrebbe avuto il nostro fare, a come sarebbe stato quando seduti e riposati lo avremmo visto per la prima volta tutti insieme. Il ricordo di quel periodo lo porterò sempre con me, insieme alle cene post-riprese che ci concedevamo di sera tardi quando nelle pizzerie e nelle paninoteche non ci stava quasi più nessuno! E i break sul set, quando il cibo non sembrava mai abbastanza. E le risate, tante. Per non parlare di quelle che non si riusciva a trattenere durante il montaggio, causate dalla stanchezza, quando tutte le battute che uscivano dalla bocca degli attori (ma scritte da me) sembravano ridicole e poco serie.
Quello che è il corto, quello che rappresenta... non voglio essere io a dirlo, non devo spiegarlo. Posso solo dire che il titolo, IN AUTOMATICO, è un'esortazione a non mettere mai il pilota automatico in quello che facciamo, oltre ad essere un chiaro gioco tra "automobile" (quasi unico e totale set) e l'automa che diventiamo nel momento in cui ci facciamo vincere dalla passività e dalla monotonia in una relazione. Purtroppo il modo migliore per perdere qualcosa è darla per scontata. Non sempre quello che sembra dovuto lo è davvero. E per quanto doloroso risulti accettarlo, non sempre l'apparenza corrisponde alla realtà.
Quello che va detto, è che i sette angeli di cui parlo sono persone che di come si fa cinema ne sanno quanto o meno di me, e questo non è stato un problema, è stato una fortuna! Persone che si sono offerte a collaborare, senza ottenere niente in cambio, persone che hanno perso ore e ore della loro vita per me e in nome di quello in cui credevo. A volte mi chiedo: "Sono forse così convinta di me stessa da essere stata così convincente con loro?" Non so il motivo per cui sono stata aiutata, ma In automatico è tanto mio quanto loro.
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