giovedì 5 maggio 2011

"Juno"

Su consiglio di un'amica spagnola ho finalmente visto dopo più di due anni la commedia "Juno", che non è un mese dell'anno ma il nome di una sfortunata adolescente che rimane incinta al suo primo rapporto sessuale. Io la chiamerei, senza troppi giri di parole, sfiga. Ci troviamo di fronte ad una sedicenne, ad una bambina completamente irresponsabile, e lo dimostra il suo modo di parlare, l'atteggiamento... un po' tutto. Per non parlare poi del modo di vestire, ovviamente stile americano un po' straccione. Ma gli americani sono così. A mio avviso un po' pazzi. Si tratta infatti di un film tipicamente americano, una commedia divertente e oserei dire diversa dalle altre per l'argomento. Le ultime commedie americane che mi è capitato di vedere sembrano essere tutte uguali, come il cinepanettone italiano ormai scaduto.
Comunque, questa Juno rimane incinta. Ma vogliamo parlare del suo affascinante uomo? Ecco, appunto, "uomo" si fa per dire. Un bambino ancora più bambino di lei. Che fastidio quando così piccoli i ragazzini incappano in cose più grandi di loro. Già il fatto di essersi esposti a un rischio del genere, mi fa pensare di essere una vecchiaccia. E invece ho appena chiuso le porte all'adolescenza. Non c'è più mondo. Sembro essere cresciuta in un'altra epoca. Forse per questo i miei amici mi hanno attribuito 83 anni cerebrali. E li sento. Tutti.
Ma torniamo al fattaccio. Juno rimane incinta e la sua reazione, tra l'indifferenza e la serenità, ci fa sorgere il dubbio che si tratti di immaturità e superficialità più che di "controllo della situazione". Se avessero avuto il controllo della situazione non sarebbero arrivati a questo. Juno fa una serie di test di gravidanza dopo aver mandato giù un paio di litri di succo di frutta, il che è tutto dire. E chiama l'amica, una che non è meglio di lei. Il ragazzo, il cui nome è impronunciabile, la prende pronunciando una o due parole balbettate. E' chiaro che nessuno dei due vuole tenere il bambino. Ma Juno non se la sente di abortire, così un annuncio su un giornale la porta a una famiglia benestante che non può avere figli e che vuole COMPRARE il figlio di una giovane e sana adolescente. Purtroppo le cose non vanno come sarebbero dovute andare. Juno crede di aver trovato la famiglia perfetta, ma così non è mai. Quella che sembrava la famiglia ideale in cui far crescere un figlio diventa una come tante, a dimostrazione del fatto che l'apprezzata apparenza salvatutto, non salva proprio niente. Serve solo a coprire, e poi magari le cose sono di gran lunga peggiori di quelle famiglie che si mostrano per quello che sono. Ah, la vita! Per fortuna, il finale è quello che è. Un finale felice, o almeno apparentemente. Tutto sembra tornare com'era prima che iniziasse l'incubo di questa coppietta di liceali (più di lei che di lui che se ne strafrega), che in realtà non è nemmeno coppia. Ma come si evince dalla fine, lo diventa.
L'ultima scena ci fa quasi dimenticare il motivo del film, vediamo i due che si lasciano andare ad un timido bacio, e il bambino viene dimenticato dove l'abbiamo lasciato, nella pancia della sua mamma. Chissà che almeno nel suo cuore sia rimasto qualcosa di quest'esperienza.

VOTO 6

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