Prodotto da Agustin e Pedro Almodovar e diretto questa volta dallo stesso Del Toro, si tratta di un thriller di fantasia, con una storia non eccezionale ma con meravigliosi effetti di suspense e paura che mantengono sveglio lo spettatore. Nello specifico, La spina del diavolo è la prima parte di una saga di due film di immaginazione ambientati nella Spagna di Franco con protagonisti i bambini (il secondo è Il labirinto del fauno).
La spina del diavolo sarebbero tutte quelle creature concepite ma che non hanno avuto il tempo di vedere la luce perchè uccisi nel tentativo. Aborti insomma. Le spine del diavolo sono i bambini mai nati e quelli mai voluti. E in questo film ce ne sono diversi...
E poi un bellissimo e cattivissimo che altro non è se non Eduardo Noriega, il tenebroso di Tesis che nel film accompagna Marisa Paredes a gestire un orfanotrofio di bambini abbandonati. Entrambi gli attori eccellenti, Marisa irriconoscibile perchè caratterizzata in maniera stupenda, un po' alla maniera di Tim Burton nei suoi film-cartoni. Sarà una mia impressione, ma in questo film Marisa ha qualcosa di strano, per questo dico che è caratterizzata bene. Ha qualcosa che negli altri film non ho notato, una testa sproporzionata rispetto al corpo. Non voglio mettermi a parlare dei difetti delle persone, solo che si nota molto, acconciatura e abiti neri colpevoli.
Ma purtroppo l'epilogo non è buono, perchè ricordiamo che stiamo comunque parlando di un'epoca terribile per il popolo spagnolo, e poi a complicare le cose c'è un malefico Eduardo che non perdona.
Questo genere di film in cui c'è più fantascienza che altro non mi piacciono molto perchè preferisco vedere cose verosimili e non surreali, però fantasmi a parte, è un bel film. Non tanto per la storia quanto per la maniera in cui ci viene mostrata. A volte i modi cambiano tutto.
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