giovedì 19 maggio 2011

"Tesis"

E' arrivato il turno di uno dei miei film preferiti. E' spagnolo (vi stupite?) ed'è un trhiller. Anche grazie a questo film ho scoperto la mia tendenza verso questo genere che quasi non conoscevo. Il regista del film è uno dei più grandi in Spagna, il suo nome è Alejandro Amenabar. Il film in questione è "Tesis", traduzione di tesi.
La protagonista del film è una giovane laureanda in Comunicacion audiovisual (nonchè la brutta del nostro DAMS) che sta preparando la sua tesi di laurea (da qui il titolo) incentrata sulla violenza di ogni tipo nel cinema. Non potendo ottenere il materiale necessario da sola chiede aiuto al professore che segue la sua laurea. Il professore le indicherà un genere particolare di film, sconosciuto per il la maggior parte delle persone. E questa è una cosa positiva. Si tratta del genere snuff, che altro non è che la violenza reale, nuda e cruda, in un film. Come ad esempio l'uccisione di un'attrice o attore, il tutto sul serio. Ovviamente queste non sono cose che accadono realmente, o almeno così spero. E' come un genere nel genere, una finzione resa reale in un film. Ma il film è finzione, dunque anche lo snuff.
Il film è un vero e proprio capolavoro, soprattutto considerando che è il primo lungometraggio del regista spagnolo, interamente scritto e diretto da lui a meno di 24 anni! Che uomo! E' stato portato al cinema anche in Italia, ma sono ormai passati molti anni, il film è del 1996. Di questo film mi piace tutto, non c'è niente che non vada, è fatto benissimo ed'è reso ancora più interessante dal fatto che è girato realmente nella facoltà di Ciencias de la Comunicacion dell'università Computense di Madrid, quindi quei corridoi e quella videoteca esistono davvero, e per una come me che studia lo stesso della ragazza protagonista (Ana Torrent), vedere questo film è una roba del tutto affascinante. Mi da la sensazione che quello che succede nel film sia alla portata di tutti, forse perchè so che è stato girato nella stessa università frequentata pochi anni prima dal regista. Mi fa immaginare che tutto sia possibile, mi sembra la realizzazione di un sogno pensare che Amenabar abbia potuto pensare a questa storia mentre girava per i corridoi e le aule della facoltà. Forse se lui ce l'ha fatta, c'è speranza del tutti! Sembra tutto così vicino e accessibile!
Ma soprattutto in questo film succede qualcosa non tipico dei film horror o thriller, cioè tutto è come sembra. Il regista è sincero con noi, non ci inganna, non ci porta fuori strada, ci fa capire dal principio come stanno le cose, solo che noi spettatori abituati a essere presi in giro, andiamo con la nostra testa a cercare la verità chissà dove, lontano da quello che sembra essere ovvio, e così non facciamo altro che allontanarci dal punto di partenza, che è appunto la realtà dei fatti narrati. Insomma, è come sembra, nè più nè meno.
Ma sorge spontanea anche un'altra riflessione, la più profonda di tutte, e che dovrebbe fare riflettere chi fa questo mestiere, chi lavora nel cinema ma soprattutto nello spettacolo. Un professore nel film dice che bisogna dare allo spettatore quello che vuole, che chi fa questo mestiere deve astenersi dal giudicare il bene e il male, che tutto è relativo, anche la morte. E' una visione assurda e consumistica che rende l'idea che tutto, anche l'arte, sia fatta per essere venduta, e non per il piacere di farla. Ma soprattutto, ci fa capire che se quei folli producevano film snuff massacrando e portando alla morte giovani ragazze, allora c'era gente che vedeva quella roba. Allora nel mondo c'è più gente pazza di quello che pensiamo e che è disposta addirittura a comprare per vedere la morte. C'è chi la trova divertente tanto da farne spettacolo. Ovviamente spero sia tutto finto, però è normale dopo aver visto un film così riflettere su come tutti abbiamo un prezzo. Non diamo quindi la colpa alla tv se fa spazzatura. Se la fa è perchè sa di poterne trarre profitti, e questi non vengono nient'altro che da noi. Come sempre, la colpa non va cercata molto lontano. Rflessione sul film estesa alla nostra televisiva quotidianeità.
Terribile realtà quella in cui ci trasporta Amenabar, mi ha completamente estrapolato dal mio mondo per quelle due ore di film, mi sono sentita davvero Angela, la protagonista del film, mi sono immedesimanta tantissimo in quella follia di cui lei era vittima come tante altre. E' stato terribile, e posso dirvi che il risultato è stato confortevole quando mi sono resa conto che era tutto finito e che non era vero niente. Me ne sono dovuta convincere, tanto ero convinta di essere in quei luoghi per tutto quel tempo! Ricordo che per un po' mi sono sentita come scossa dopo aver chiuso il film, soprattutto perchè non avevo mai visto niente di simile, nè come tema nè come tutto. Non avevo idea di cosa fossero i film snuff!
Un applauso meritatissimo ad Amenabar, l'Oscar e i numerosissimi Goya ricevuti nella sua carriera sono strameritati. Spero vivamente che continui a farci... terrorizzare!

VOTO: 10

1 commento:

  1. Si devo dire che è un bellissimo film, mi ha preso molto, è vero che noi essendo abituati a cercare la verità chissà dove, ci allontaniamo dalla meta. Per essere il primo film di Amenabar gli è venuto davvero bene, poi non è come tutti gli altri film, non ho visto mai fin'ora un film trattare dei così detti "Snuff", per dire la verità, non ne sapevo nemmeno l'esistenza, mi ha colpito molto, molti colpi di scena inaspettati, e anchè le montature molto belle. E' anche vero che gli italiani e tutti i telespettatori del mondo amano vedere queste cose, per questo tante volte la televisione diventa spazzatura, per quello che noi desideriamo vedere. Ripeto davvero molto bello!!

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