Ma parlando sul serio, "Viola di mare" è un film meraviglioso. Prodotto da Mariagrazia Cucinotta e diretto da Donatella Maiorca, è un film tutto al femminile. La storia è quella di due donne innamorate l'una dell'altra già da piccole. Lo sfondo è tra i più terrificanti, nonchè Sicilia anni '60. Paura, vero? In effetti da siciliana non immagino nemmeno cosa voglia dire essere nei panni di quelle due povere ragazze di fronte ad una mentalità così difficile com'era quella della mia terra fino a non molto tempo fa. Essere omosessuale è ancora un problema oggi in città più emancipate come Milano, immaginiamoci a Palermo 50 anni fa! Terrificante già solo l'idea. Troppo onore e vergogna, troppe menti chiuse e che fanno passare per amore quello che è semplicemente orgoglio personale di padre o di madre. Non c'è niente di amore in tutto il film, c'è solo egoismo da parte di un padre interpretato da Ennio Fantastichini per l'ennesima volta nel ruolo di padre aggressivo e troppo pieno d'onore che deve combattere contro un figlio omosessuale. Le due innamorate in questione sono le bravissime Valeria Solarino e Isabella Ragonese. Sconoscevo entrambe prima di vedere questo film, e sono rimasta davvero complita dalla loro bravura, questi si che sono giovani talenti e protagonizzano i migliori film italiani negli ultimi anni. Valeria Solarino ho avuto modo di vederla in altri film e mi è piaciuta, è davvero una brava attrice. La Ragonese la preferisco tra le due nonostante abbia solo visto questo film con lei. Quindi forse ancora è presto per un parere definitivo.
Una delle cose che più mi ha colpito è l'enorme quantità di scene di sesso tra due donne. Vedere cose così nel cinema italiano credevo fosse impossibile, anche se ormai ci sono abituata vedendo molto cinema spagnolo (gli spagnoli non si pongono limiti). Davvero ma davvero strano che il film non sia stato censurato! Conoscendoci...
La storia è realistica, affronta un tema tabù per quegli anni in Sicilia ed'è molto triste vedere la trasformazione a cui viene sottoposto il personaggio della Solarino, fatta passare per uomo dal violento padre. Le vengono tagliati i capelli e viene fatta riconoscere al mondo come uomo, quando tutti in paese sapevano che era donna. Tutti accettano la nuova imposizione del padre e lei viene così continualmente umiliata a dover vivere come vergogna il suo modo di essere, senza nonostante tutto impazzire e commettere follie, anzi sempre convinta di quello che vuole. Lei è l'uomo in tutto questo, e il suo ruolo suscita molta pena rispetto a quello della compagna Ragonese. Ancora più pena suscita il finale drammatico che ci mostra una donna trasformata in uomo ma nonostante tutti i sacrifici e umiliazioni sola, dopo tutto quello che aveva passato. Ancora più triste pensare che una realtà così chissà quante volte sia successa.
Una storia bellissima, che mi ha tenuta interessata fino alla fine e che consiglio vivamente a chi non l'ha ancora vista! Inizialmente forse sembra avere un ritmo un po' lento, il film dura molto. Però da metà film tutto comincia a prendere forma e diventare interessante quanto più drammatico. Complimenti agli sceneggiatori!
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